Entrare in contatto con culture diverse aumenta l’empatia?

Autore:
Federica Massari
  • Giornalista professionista

Viaggiare può davvero far diventare empatici? Secondo vari studiosi del settore del turismo non è sempre semplice entrare in contatto con l’altro ma di sicuro l’incontro con culture diverse può aiutare a farlo.

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Viaggiare ha effetti sui percorsi neurali del cervello

Spesso si dice che viaggiare apre la mente ed è vero. Tuttavia non è così facile come sembra. Non basta infatti fare la valigia, comprare un biglietto aereo e recarsi in un luogo lontano da casa. Bisogna entrare in contatto con una cultura diversa da quella che siamo abituati a vedere e vivere ogni giorno. Alcuni studiosi di viaggi hanno affermato che per diffondere e imparare a essere empatici innanzitutto bisognerebbe scorgere anche nel settore del turismo la multiculturalità. Così non è visto che la maggior parte dei lavoratori di questo comparto sono di pelle bianca.

Anche la pandemia del Covid e le proteste del Black Lives Matter hanno evidenziato come viaggiare non basti a sviluppare empatia. Non è sufficiente quindi visitare un posto vicino o lontano dalla città in cui viviamo ma bisogna addentrarsi nella sua cultura immersi tra la popolazione locale, con occhi privi di scetticismo e soprattutto la mente sgombra da qualsiasi pregiudizio. Per vivere un’esperienza appagante ed empaticamente ricca i viaggiatori dovrebbero essere abituati o quantomeno preparati all’interazione con gli indigeni.

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Nathan Thornburgh, ex corrispondente dall’estero per il magazine Time, ha affermato: “Andate nei loro ristoranti, prestate il vostro talento alle loro scuole, aiutateli a raccogliere soldi per i loro parchi giochi”, a proposito del fatto che negli Stati Uniti ci sono molte persone di pelle nera e nativi americani. Insomma per vivere un’esperienza diversa e abituarsi all’empatia verso l’altro da sé occorre già iniziare da casa propria.