La riapertura che nessuno si aspettava: è il più piccolo d’Italia ed è tornato finalmente visitabile

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Il museo più piccolo d’Italia è una vera chicca da visitare: in soli 22 metri quadrati di spazio racconta 5 millenni di storia ed è una meraviglia da scoprire centimetro dopo centimetro. Ecco dove si trova, come visitarlo e la sua incredibile storia: il museo, infatti, ha riaperto quest’anno dopo una lunga chiusura.

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L’Italia è un territorio ricco di storia, con un passato complesso e affascinante, raccontato da meravigliosi musei. Spazi enormi che racchiudono opere d’arte, statue colossali, dipinti di dimensioni incredibili e veri e propri pezzi di storia in ambienti e allestimenti degni di fama mondiale.

Esistono però anche le storie delle località più piccole, che raccontano un passato diverso e forse meno glorioso, ma altrettanto importante. Queste storie sono spesso conservate in musei più piccoli e intimi, dove entrano solo poche persone.

Il più piccolo di tutti, per esempio, misura solamente 22 metri quadrati, ma al suo interno si trovano 5 millenni di storia, dal Neolitico fino al secolo scorso. Si tratta di una vera e propria chicca, che ha riaperto quest’anno dopo un anno di chiusura e molteplici travagli: ecco dove si trova il museo più piccolo d’Italia, come visitarlo e la sua incredibile storia, sia attuale che passata.

Il museo più piccolo d’Italia

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Il museo più piccolo d’Italia si chiama La scatola del tempo, come l’associazione che lo gestisce. Si tratta di un minuscolo spazio di appena 22 metri quadrati ospitato all’interno di una casa privata, in via Marconi 12, all’angolo con Corso Garibaldi, ad Arzachena, nella provincia Gallura Nord-Est della Sardegna. Qui sono racchiusi 5 millenni di storia, partendo dal Neolitico fino ad arrivare al Novecento, che raccontano la storia di Arzachena e della sua comunità in pannelli bilingue: da un lato il sardo, per tramandare il dialetto e valorizzarlo, e dall’altro l’italiano, per far conoscere a tutti il suo incredibile passato.

Arzachena, infatti, fu fondata nel medioevo, e su una pergamena del 1324, che si può osservare esposta nel Mimu (mini-museo), si legge la conferma della sua esistenza. A recuperarla fu l’archeologo Marcello Cabriolu di Olbia, e oggi rappresenta uno dei pezzi più importanti della collezione del museo. Qui però, si possono trovare anche tanti altri oggetti di immenso valore:

  • delle ancore,
  • il bancone da lavoro di un orologiaio dei primi del Novecento,
  • la macchina da scrivere con cui sono stati scritti gli atti notarili delle prime compravendite in Costa Smeralda,
  • oggetti di uso comune,
  • suppellettili di periodi diversi della storia,
  • carte antiche,
  • vecchie fotografie.

Visitare La scatola del tempo

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La scatola del tempo attraversa i periodi punico, fenicio, romano e medievale fino ad arrivare ai giorni nostri, in un affascinante racconto insolito e particolare della storia di Arzachena e della sua gente. Dopo 10 anni di attività, il museo ha dovuto chiudere per un anno, ma quest’estate ha finalmente riaperto le sue porte. Il Mimu, oltre che rappresentare un esempio di tradizione e orgoglio per la città di Arzachena, è anche parte della Riviera Nuragica, un percorso storico e culturale più ampio, che include anche la vicina necropoli di Li Mur, il Fungo di Arzachena, Piazza Risorgimento e il Museo del Pane.

Il Mimu si può visitare tutti i giorni dalle 09.00 alle 19.00 e sul sito della Riviera Nuragica c’è anche la possibilità di farsi accompagnare, nella visita, da uno dei curatori, previa prenotazione. Il prezzo del biglietto singolo è di soli 4 euro, mentre i biglietti combinati hanno sconti diversi in base a quanti siti si visitano.

Il museo più piccolo d’Italia, 22 mq di meraviglia: foto e immagini