Il riscaldamento globale mette lo sgambetto al turismo invernale: arriva l’importante decisione dell’impianto sciistico sul Monte Bianco
Il riscaldamento globale mette lo sgambetto al turismo invernale: arriva la netta decisione dell’impianto sciistico vicino al Monte Bianco che cambierà il modo di intendere le vacanze sulla neve

Il riscaldamento globale e le problematiche ambientali sono tra i problemi che attanagliano negli ultimi decenni l’intero globo terrestre, peggiorando aria, acqua e terreno di giorno in giorno. La stagione estiva è ormai alle spalle e ha portato con sé un inasprimento delle condizioni atmosferiche: caldo torrido e piogge torrenziali, terremoti, grandine, siccità hanno messo in ginocchio non solo l’Italia ma tantissimi luoghi nel mondo. Con l’incombente inverno, si pensa già alla stagione sciistica e molti luoghi iconici si sono trovati in difficoltà già lo scorso anno. In previsione dell’ennesima stagione senza neve, un noto impianto vicino al versante francese del Monte Bianco è stato costretto a chiudere i battenti.
Inverno senza neve, questo impianto sciistico costretto a chiudere
In previsione di un inverno con pochissima neve e i costi di gestione sempre più alti, molti impianti sciistici si sono visti costretti già dallo scorso anno a prendere in considerazione decisioni drastiche. A causa del riscaldamento globale infatti, le vette dei ghiacciai e dei monti italiani, mete preferite per lo scii e gli sport invernali, sono sempre meno innevate, creando un vero e proprio calo delle presenze degli appassionati. Nulla riesce ad arginare il problema: né la neve artificiale né gli sparaneve riescono a colmare l’assenza di freddo e gelo, costringendo così il noto impianto di La Sambuy – Seythenex, nell’Alta Savoia francese, ha deciso di chiudere per sempre.

Non solo riscaldamento globale: le motivazioni della decisione
Il noto comprensorio sciistico di La Sambuy ha deciso di chiudere i battenti in previsione dell’ennesimo inverno senza neve. Le settimane di operatività si ridurrebbero a meno di quattro, non giustificando così gli esosi costi di gestione annuale. L’impianto infatti, si trova a un’altitudine tra i 1.150 metri e i 1.800 metri e secondo i meteorologi non ci sarà particolarmente neve e freddo. Le scarse piogge estive al contempo non permettono il fenomeno dell’innevamento artificiale, non potendo dar seguito così alla classica stagione invernale che si teneva dal 1 dicembre al 30 marzo. Le perdite annuali di impianti e resort sono stimate a circa 500mila euro a struttura, considerando i soli costi di manutenzione degli impianti di risalita di circa 80mila euro l’anno.

Le alternative della comunità di Sambuy
Per tutta la comunità francese di La Sambuy è un vero smacco dover cedere alle nuove gerarchie del riscaldamento globale e rinunciare alla stagione sciistica, da sempre fiore all’occhiello di tutto il territorio delle Prealpi dei Bauges. Le stime non troppo confortanti erano già arrivate nei mesi scorsi da parte degli esperti che parlavano della morte dello sci in Francia entro vent’anni. In alcuni casi la neve artificiale potrà aiutare il 45% delle piste ma negli altri impianti più bassi, l’alternativa è la chiusura. O, come ha proposto il sindaco Delex, concedersi alle altre attività invernali come trekking, passeggiate tra la natura, bike o praticare sport tra i bellissimi itinerari montani della Francia.