Tornello a 2400 mt: accesso limitato al “sentiero dei selfie”
L’accesso al sentiero del Seceda (noto anche come il “sentiero dei selfie”) in Val Gardena non sarà più gratuito. La decisione è stata presa dopo il forte afflusso turistico che nell’ultimo periodo ha preso d’assalto la località: ecco qui tutte le informazioni.
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Ogni anno durante la stagione estiva, il fenomeno dell’overtourism prende d’assalto non solo le località di mare ma anche di montagna. Per contrastare questo fenomeno, l’accesso al sentiero Seceda o “sentiero dei selfie” in Val Gardena non sarà più gratuito.
Dopo l’installazione del tornello, tutti coloro che vorranno accedervi dovranno pagare il biglietto d’ingresso del valore di 5€ fatta eccezione per bambini e residenti che continueranno ad avere il pass gratuito.
Ticket d’ingresso per tutelare il territorio

Il sentiero Seceda in Val Gardena rappresenta non solo uno dei punti panoramici più belli delle Dolomiti, ma è anche Patrimonio dell’Unesco. Se fino allo scorso anno l’accesso era libero, da quest’anno per limitare il turismo di massa è stato installato un tornello che permette di accedervi attraverso il pagamento di un ticket d’ingresso.
A spiegare la motivazione per la quale è stata messa in atto questa iniziativa, è Georg Rabansen, uno dei proprietari dei pascoli situati lungo il sentiero. Durante un’intervista rilasciata ad “Ansa”, racconta che il programma è stato attuato non solo per tutelare la bellezza del luogo, ma anche come forma di “denuncia” contro i danni provocati dal turismo che si è rivelato estremamente irrispettoso.
Disturbo della quiete attraverso i droni, abbandono di rifiuti e prati danneggiati sono soltanto alcune delle mancanze di rispetto che si sono verificate. Sebbene il pagamento del biglietto d’accesso era nato inizialmente come un limite temporaneo, è diventato definitivo quando nessun ente (Comune e Regione), ha attuato dei piani per gestire nei migliori dei modi il fenomeno dell’overtourism.
Se da un lato troviamo l’esasperazione dei pastori, dall’altro l’Azienda per la Promozione Turistica di Santa Cristina si è mostrata contraria dichiarando che la decisione è stata presa soltanto per limitare l’accesso agli impiantisti delle zone montane che a quanto pare non avrebbero pagato alcuni indennizzi.
Arno Kompatscher presidente della Provincia di Bolzano, ha evidenziato che il tornello sarebbe stato installato in modo “illegale” in quanto trattandosi di un’area protetta sarebbe stato necessario essere in possesso di un’autorizzazione paesaggistica.
Possibili restrizioni

Per gestire il problema legato al turismo di massa nelle zone di montagna, l’installazione di un tornello non è purtroppo sufficiente. Li chiamano i “turisti dei selfie“, e sono tutti coloro che salgono al sentiero attraverso l’utilizzo della funivia, scattano una foto da postare sui social e se ne vanno lasciando dietro di sé dei grandissimi danni ambientali.
Gli amministratori stanno pensando di attuare una serie di restrizioni per rendere queste località più vivibili per lavoratori e residenti durante la stagione estiva. Tra le possibili limitazioni troviamo: utilizzo di ticket digitali, gestione più rigida degli accessi in determinate zone, prenotazioni online, slot con orari e tetti massimi giornalieri.
L’obiettivo non è quello di rendere la montagna un luogo di “lusso”, ma di tutelare al meglio la bellezza culturale e naturale che da sempre caratterizza questi territori.