Da borgo abbandonato a primo villaggio telematico d’Italia: roba da non credere
Storie incredibili di magnifici borghi italiani. La presente mini guida racconta la parabola ascendente di un bellissimo borgo della nostra Penisola, che da abbandonato si è trasformato nel primo villaggio telematico, diventando punto di riferimento in questo specifico settore. Scopriamo dove si trova.

Colletta di Castelbianco: dove si trova ed informazioni
Essere classificato come il “primo villaggio telematico” in Italia è un riconoscimento di tutto rispetto, che in un certo senso rende giustizia alla voglia di riscatto di un borgo inizialmente abbandonato e poi diventato punto di riferimento dal punto di vista tecnologico, ricevendo le attenzioni di molti lavoratori che lo preferiscono per il cosiddetto “smart working”, il lavoro a distanza o telelavoro come dir si voglia. Questo magnifico posto si trova nell’entroterra di Albenga, nei pressi della Riviera ligure di Ponente. E’ un luogo molto frequentato dagli amanti del trekking e delle escursioni grazie alla posizione privilegiata che lo colloca nel bel mezzo di una vallata, costeggiata dal verde e da una natura incontaminata.
Da non perdere le visite alle frazioni di Colletta di Castelbianco, Veravo, Vesallo, Oresine, Teccio in provincia di Savona. Il borgo in questione è collocato all’interno della Val Pennavaria, una zona molto suggestiva con casine in pietra adornate da finestre colorate. Ebbene Colletta di Castelbianco è diventato il “primo villaggio telematico” grazie a un susseguirsi di vicissitudini che gli hanno permesso uno sviluppo a dir poco sorprendente. Questo antico borgo risale al periodo compreso tra il XII e il XIV secolo. Nel 1887 fu devastato da un tremendo terremoto e da allora, anno dopo anno, si è registrato un lento abbandono del territorio. Nel 1971 erano stati censiti solo 5 abitanti: qualcosa di assurdo. A partire dagli anni ’80 però un gruppo di imprenditori decise di avviare un progetto di rinascita e di rilancio socio-economico di questo villaggio.
Gran parte di questo prodigioso lavoro di recupero è dovuto all’architetto De Carlo, che mantenendo la particolarità strutturale degli edifici in pietra presenti, allo stesso tempo ha favorito l’introduzione di tecnologie all’avanguardia tali da far diventare Colletta di Castelbianco il “primo villaggio telematico” del nostro Bel Paese. Un luogo ideale dove poter svolgere il proprio lavoro a distanza, sfruttando le potenzialità della fibra e creando abitazioni confortevoli con tutte le migliori comodità abbinate a un discorso di eco-sostenibilità e risparmio energetico. Il luogo nel quale creare il perfetto equilibrio tra natura, cultura, tradizioni ed esigenze di lavoro.

L’efficienza del visionario progetto di Colletta di Castelbianco
Quello messo in piedi dall’architetto De Carlo è un progetto visionario, che ha guardato al futuro del borgo di Colletta di Castelbianco mantenendo intatte le tradizioni locali. Le unità abitative realizzate offrono l’idea di una sorta di “albergo diffuso”. Un luogo spettacolare dove ogni anno vengono organizzati eventi e manifestazioni culturali per ravvivare la partecipazione dei residenti e diventare riferimento di attrazione turistica.
Un territorio che è possibile scegliere sia come sede per lo smart working ma anche come luogo di vacanza. Da qui, infatti, ci si può facilmente spostare e recarsi nella vicina città di Savona, che custodisce preziose attrazioni.