Tassa di sbarco: Varenna copia il ticket a Venezia

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

La tassa di sbarco è la soluzione che Varenna sta chiedendo a gran voce al Ministero del Turismo: proprio come Venezia, il Sindaco ha chiesto l’introduzione di un ticket di ingresso per limitare l’overtourism e contrastare i turisti mordi e fuggi, che non pernottano e non consumano, ma creano disagi ai residenti e ai villeggianti.

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Panorama, Lago di Como
(p credit Marisa_Sias, Pixabay)

Il problema dell’overtourism riguarda un numero sempre maggiore di territori, e sono sempre di più i Comuni che decidono di prendere provvedimenti per tutelare i propri residenti e la vivibilità quotidiana dalle orde di turisti.

Proprio come a Venezia, infatti, anche in altre parti d’Italia si avverte la necessità di un controllo sul fenomeno del turismo di massa, o quantomeno una tassazione che permetta di sostenere i flussi abbondanti del periodo estivo e adeguare le infrastrutture ai grandi numeri.

Proprio per questo, il Sindaco di Varenna, borgo meraviglioso affacciato sulla sponda orientale del Lago di Como, ha avanzato una richiesta formale al Ministero del Turismo per introdurre una tassa di sbarco. A pagarla sarebbero tutti quei turisti che arrivano in città ma non vi pernottano. La misura è fortemente spalleggiata dai residenti, che anche in vista del blocco ferroviario dei prossimi mesi, sono già terrorizzati dalle folle dei turisti mordi e fuggi, che portano solo disagi e rifiuti.

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Tassa di sbarco

lago-di-como
Ph credits Alberto Restifo, Wikimedia Commons

Già da tempo il borgo di Varenna soffre il comportamento dei turisti che vivono il paese solamente in giornata, e già da tempo chiede un intervento contenitivo dei flussi turistici. Per questo, il Sindaco Mauro Manzoni ha chiesto ufficialmente l’introduzione di una tassa di sbarco che gravi proprio sui turisti giornalieri. Le sue parole:

“Per contenere le masse di turisti mordi e fuggi che non pernottano e non consumano, lasciano immondizia da smaltire, creano disagi ai residenti e a chi sceglie di trascorrere qualche giorno di vacanza nelle strutture”.

Secondo lui, la proposta dovrebbe essere allargata anche agli altri Comuni del Centro Lario:

  • Bellagio,
  • Menaggio;
  • Tramezzina.

Aggiunge inoltre che:

“Non è equo gravare esclusivamente sui turisti che dormono a Varenna e versano l’imposta di soggiorno. La tassa di sbarco riguarderebbe solo i visitatori di giornata: doveroso chiedere anche a loro un contributo. Pochi euro da pagare all’ingresso. I fondi raccolti servirebbero per migliorare l’efficienza nell’organizzazione e nell’offerta dei servizi”.

Varenna come Venezia, ma non solo

Lago di Como
Photo by: VILTVART / Shutterstock.com

Varenna, quindi, prende spunto da Venezia e tenta di introdurre un ticket d’ingresso per limitare i danni dell’overtourism e scoraggiare i turisti mordi e fuggi. Non è solo Varenna però, ad aver intrapreso questa strada. Infatti, il vicino borgo di Corenno Plinio, anch’esso sul Lago di Como, ha già adottato il ticket per regolare i flussi turistici che, specialmente in estate, rendono invivibile il paese.

Anche il Comune di Perledo si dice favorevole ad un fronte unico per ottenere la tassa di sbarco, ma ricorda il fallimento della medesima proposta lo scorso anno.

La tassa di sbarco infatti, è prevista dalla legislazione solo per le isole, e va a sostituire la tassa di soggiorno. L’unione di più Comuni nel portare avanti la proposta però, potrebbe fare la differenza e portare nei borghi che affacciano sul Lago di Como una vivibilità maggiore e una migliore fruizione dei servizi sia da parte dei residenti che dei villeggianti, così come dei turisti giornalieri.

Le misure contro il turismo di massa e le destinazioni a rischio overtourism si fanno sempre più numerose in Europa e nel mondo, e sono il segnale della necessità impellente di un’inversione di rotta.

Tassa di sbarco Varenna copia il ticket a Venezia: foto e immagini