I trabocchi: storie e leggende delle magiche strutture

Autore:
Elena Carletti
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Tempo di lettura: 4 minuti

Particolari e suggestivi i trabocchi sono strutture da visitare almeno una volta nella vita. Nonostante la fama e la notorietà, queste vecchie pesche non trovano ancora una loro origine perché intorno a esse girano tante storie e leggende.

Trabocco
Photo by Pixabay

Trasformatisi oggi in luoghi suggestivi da visitare i trabocchi non hanno mai perso nel tempo la loro bellezza. Le storie che ruotano intorno a queste vecchie pesche sono tantissime e proprio per questo motivo ancora non è possibile affidare loro una concreta paternità.

Le storie della nascita dei trabocchi

Trabocco
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La nascita dei trabocchi non ha una storia sola ma tante. Secondo alcune tesi le strutture arriva dall’ingegno del popolo dei fenici, secondo altri invece la paternità dei luoghi è di alcune famiglie francesi.
Ci sono poi ipotesi che basano la nascita delle vecchie pesche dall’astuzia di alcuni agricoltori che preferivano pescare da queste strutture piuttosto che affidarsi ad una barca. Ci sono poi storie che sostengono che la loro costruzione derivi dalle famiglie ebree che si insediarono nelle cose abruzzesi intorno al diciottesimo secolo.
Una delle supposizioni che invece trova più fondamento fissa la nascita dei trabocchi al 1700. In quest’anno ci fu una grande opera di disboscamento delle coste teatine che doveva servire per creare dei grandi spazi per la coltivazione. Per realizzare questa grande opera venne chiamata della manovalanza dalmata che si trasferì sul posto insieme alla propria famiglia.
Questo numeroso gruppo di lavoratori costruì delle strutture sull’acqua. La curiosità è che il cognome più in voga di questa manovalanza dalmata era Vri, che in seguito fu modificato in Verì, ossia il cognome più ricorrente tra i proprietari dei trabocchi.

Un nome che evoca tanti significati

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La storia delle vecchie pesche non è interessante solo dal punto di vista della paternità perché anche per il nome ci sono tante storie e leggende. Secondo alcuni il nome delle strutture deriva da trabocchetto ossia un inganno che si tende ai pesci che non vedono la presenza della rete sul fondo.
Secondo altri invece la parola deriva dal sistema di comando che aziona le funi per tirare su la rete. In effetti il termine è molto simile alla parola torchio.

La funzione principale e l’evoluzione

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In passato la funzione principale delle vecchie pesche era quella di permettere ai lavoratori di procurarsi del cibo senza avventurarsi in mare con delle imbarcazioni che potevano rappresentare un pericolo. In effetti le barche dell’epoca non erano stabili come quelle di adesso inoltre non c’era la possibilità di conoscere con anticipo le condizioni meteo della zona.
I trabocchi quindi erano anche definite vecchie pesche, dotate di una rete a bilancia che veniva lanciata in mare per poi essere ritirata su dopo un determinato periodo di tempo.
Con il passare del tempo queste strutture hanno subito un abbandono in particolare dopo la seconda guerra mondiale. L’introduzione di nuove tecniche di pesca inoltre li ha resi pressoché inutili.
Oggi grazie anche ad alcuni finanziamenti pubblici è nata la Costa dei Trabocchi con lo scopo di tutelare e valorizzare il territorio. Questo tratto del litorale Adriatico che si trova tra Francavilla e San Salvo è meta di grande attrazione per i turisti di tutto il mondo.
Le vecchie pesche si sono trasformate in ristoranti di lusso dove è possibile gustare le pietanze tipiche della penisola in un luogo incantevole con vista sul mare.

La storia dei trabocchi: foto e immagini