I trulli di Alberobello tra storia e leggenda
Patrimonio dell’UNESCO, i trulli di Alberobello sono abitazioni storiche situate nella Valle d’Itria, nei pressi di Bari. La storia, come sono edificate, leggende e misteri. Quando visitarli, quanto costa dormire in un trullo.
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Particolari e affascinanti non solo nell’aspetto ma anche nel colore, i trulli di Alberobello sono da sempre una delle attrazioni maggiori della Puglia, precisamente della Valle d’Itria. La loro nascita ha molteplici versioni, alcune basate sulla storia mentre altre leggendarie.
Case nate da un inganno: i trulli di Alberobello

Secondo la storia i trulli di Alberobello nascono da un inganno o per meglio dire da una geniale intuizione. La storia infatti attribuisce la nascita delle particolari abitazioni a Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, Conte di Conversano.
Il Conte di Conversano detto il Guercio, aveva intenzione di fondare il proprio feudo nel paese di Alberobello in modo da diventare completamente indipendente dalla corte di Napoli. Il Guercio obbligò molti cittadini a stabilirsi ad Alberobello che tuttavia necessitavano di un’abitazione.
L’editto “Prammatica de Baronibus”, però, impose una regola ben precisa: per ogni nuova costruzione c’era bisogno di una specifica autorizzazione.
Questo scoraggiò ovviamente i cittadini che decisero di non trasferirsi più. Il Guercio allora ebbe una geniale intuizione: obbligare i sudditi a costruire delle abitazioni utilizzando pietra a secco senza utilizzare la malta come collante. In questo modo le case sarebbero potute essere smontate in caso di ispezione governativa.
Perchè i trulli si chiamano così?

La parola trullo deriva dal greco trullos che significa cupola: queste curiose abitazione, costruite a secco, venivano invece chiamate dagli abitanti locali “casedda”, che significa piccola casa.
Utilizzando la materia prima presente in abbondanza in questa parte della Puglia, ovvero la pietra calcarea, era molto più semplice costruire case in modo rapido ed efficace, dato che le condizioni climatiche all’interno consentivano di sopportare le temperature torride dei mesi più caldi dell’anno.
Il trullo Sovrano e i trulli Siamesi

Tra i tanti trulli di Alberobello non ne passano inosservati due: il trullo Sovrano e i trulli Siamesi. Il primo è l’unico alto 15 m a presentare due piani che oggi sono visitabili dai visitatori come museo. Questa costruzione si pensa sia stata abitata dal Conte di Conversano.
Passeggiando per le vie rimangono poi impressi nella mente i trulli Siamesi. La loro costruzione nasce da una storia particolare per via dell’architettura che li rappresenta. La struttura ha una forma doppia con due ingressi che si affacciano su strade diverse.
Secondo la leggenda si narra che in passato i trulli Siamesi in realtà era un’unica casa, abitata da due fratelli. Entrambi erano innamorati della stessa fanciulla. Quest’ultima non fu chiara con i fratelli poiché, nonostante avesse promesso amore eterno al maggiore, si sposò con il più piccolo.
Preso dalla rabbia il fratello maggiore scacciò entrambi dall’abitazione ma il piccolo reclamò la sua parte. Per questo motivo il trullo fu diviso in due e furono realizzati due ingressi diversi.
La simbologia
Al di là delle storie delle leggende i trulli di Alberobello presentano tanti dettagli particolari che sono dei veri e propri simboli. Per la precisione parliamo delle incisioni e dei pinnacoli che li caratterizzano.
Le incisioni realizzate a mano libera richiamano tante tradizioni magiche e cristiane, e sembrano essere stati disegnati per scacciare il malocchio oppure augurare buona fortuna.
I pinnacoli invece sono gli elementi posti sulla sommità. Ognuno di essi ha una forma diversa che rappresenta un elemento: disco, sfera e piramide.
Per tradizione le forme sono un omaggio al Dio del Sole che propiziava un buon raccolto. Una seconda tesi invece è molto più pratica. Secondo questa il pinnacolo è la semplice firma del costruttore che ha edificato il trullo.
Quanto costa vedere i Trulli
Accedere alla zona UNESCO dell’Aia Picolla è gratuita: sono circa 200 trulli presenti in questa borgo della cittadina. Anche la Zona Monumentale “Principe di Piemonte” è soggetta al vincolo UNESCO ed è gratuita la sua visita.
Il Trullo Sovrano è invece un museo privato ed il prezzo del biglietto per accedere è 2 € (dal 2025 diventerà €2,5) mentre per il Museo del Territorio il costo del ticket d’ingresso è di €3.
Posso dormire in un trullo?
E se volessi trascorrere una vacanza soggiornando all’interno di una di queste particolari abitazioni? Certo, è possibile, visto che alcuni di questi trulli sono in affitto, con un prezzo che parte da circa 80 euro fino ad arrivare a 150 euro. La differenza è dettata dal tipo di servizi offerti: si va dal semplice pernottamento, con una serie ridotta di servizi, fino ai trulli che fanno invidia a resort di lusso, potendo vantare piscine esterne oltre che ad offrire serate di degustazione di cibi locali piuttosto che corsi di cucina.
Il vantaggio di soggiornare in un trullo è che la pianta circolare dell’abitazione, priva di finestre, oltre che al materiale impiegato, consente di stare in un ambiente fresco d’estate e caldo d’inverno. Il trullo classico prevede una nicchia per il camino, il letto e diversi arredi.