Le statue parlanti di Roma: quando l’arte regala emozioni

Autore:
Valentina Bumbaca
  • Laurea in Editoria e Scrittura
Tempo di lettura: 5 minuti

Sparse per il centro storico della città di Roma ci sono delle statue molto particolari, conosciute dal popolo romano per le loro ‘chiacchiere’. 

Pasquino
Photo by Kraft74 – Shutterstock

Sapevate che alcune statue di Roma parlano?

Beh, ora non sono più delle grandi chiacchierone, ma un tempo non la mandavano a dire!

Nel XVI secolo, il periodo della Roma dei Papi, il dissenso verso il potere e le classi dominanti non era liberamente manifestabile. Per questo motivo iniziarono a comparire di notte, sempre sulle stesse statue romane del centro storico, dei cartelli satirici anonimi posti in modo da poter essere letti dai passanti il mattino seguente.

Con il tempo le statue in questione divennero le portavoce delle denunce del popolo romano, guadagnandosi il nome di statue parlanti.

Le statue

Marforio
Photo by Paolo Gallo – Shutterstock

Le statue parlanti sono sei, e in seguito al loro utilizzo furono ribattezzate con nomi curiosi: Pasquino, il Marforio, Madama Lucrezia, il Babuino, il Facchino e l’Abate Luigi.

Pasquino

La più celebre è Pasquino, che ha dato il nome ai componimenti affissi sulle statue, per l’appunto ‘pasquinate’. La statua è databile probabilmente per la fine del I secolo d.C., ed era parte di un gruppo scultoreo che adornava lo Stadio di Domiziano, raffigurante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo colpito a morte da Ettore. L’origine del nome è incerta: secondo alcuni, Pasquino era un noto oste o artigiano della zona famoso per per i suoi versi pungenti, o forse era un docente di grammatica latina i cui studenti, notando una certa somiglianza tra il docente e la statua, avrebbero lasciato per goliardia accanto alla statua i primi fogli satirici.

Marforio

Marforio è un’imponente statua colossale raffigurante una divinità maschile sdraiata sul bordo di una vasca, con lunga barba e un lungo mantello e una conchiglia nella mano sinistra. La figura viene interpretata come la personificazione di Oceano o di un fiume, e viene datata al I secolo d.C.; il nome potrebbe derivare dal fatto di essere stata rinvenuta vicino al tempio di Marte nel Foro (Martis Forum), situato nel Foro Romano nei pressi dell’Arco di Settimio Severo. Marforio era considerato l’interlocutore e la ‘spalla’ di Pasquino, tanto che a volte le due statue dialogavano tra loro, con dei botta e risposta molto pungenti!

Madama Lucrezia

Madama Lucrezia è un possente mezzo busto di epoca romana con il volto sfigurato, alto circa 3 metri e che raffigura probabilmente la dea Iside. L’appellativo popolare di Madama Lucrezia è di origine incerta: si crede che questo derivi forse da Lucrezia D’Alagno, amica di Alfonso d’Aragona e di Paolo II, o da una Lucrezia moglie di Giacomo dei Piccini da Bologna, che aveva delle proprietà nella piazza.

Babuino

Il Babuino è la statua di un sileno adagiato su un fianco, la cui bruttezza fu causa del suo nome, per l’appunto quello di una scimmia. La statua fa parte di una fontana originariamente addossata alla facciata principale di palazzo Grandi, ma che nel corso dei secoli fu spostata e scomposta numerose volte: nel 1738 a causa del restauro del palazzo, la statua fu spostata sulla sinistra dell’edificio e inserita in una nicchia, mentre un secolo dopo, nel 1877, la fontana fu smontata e il sileno collocato nel cortile interno del palazzo. Successivamente, nel 1957, la statua e la vasca vennero di nuovo riunite e utilizzate come fontana. Il Babuino arrivò a competere con Pasquino, tanto che le sue invettive vennero chiamate anche ‘babuinate‘.

Il Facchino

La statua parlante più recente raffigura un personaggio realmente esistito e chiamato il Facchino: la statua rappresenta un acquaiolo che sostiene un barilotto da cui fuoriesce l’acqua, con il tipico vestito cinquecentesco dei facchini, ovvero coloro che riempivano botti e botticelle attingendo l’acqua dal Tevere o dalla fontana di Trevi, per poi distribuirla. La statua fu realizzata dallo scultore Jacopo Del Conte alla fine del 1500. Purtroppo al Facchino fu deturpato il viso poiché il popolo lo riteneva troppo rassomigliante a Martin Lutero.

L’Abate Luigi

L’Abate Luigi è una statua di epoca tardo imperiale priva di testa che raffigura un uomo togato, forse un magistrato. Il nome pare derivi dalla somiglianza con un sagrestano presente nella chiesa del Santissimo Sudario.

Dove si trovano le statue

Tutte le statue si trovano sparse per il centro di Roma.

Pasquino si trova attualmente in una piazza intitolata in suo onore, Piazza di Pasquino per l’appunto.

Marforio invece è ubicato nel cortile di Palazzo Nuovo in Campidoglio, addossato ad una parete confinante con la Basilica di Santa Maria in Aracoeli.

Madama Lucrezia è posta all’angolo tra il Palazzo Venezia e la Basilica di San Marco, nell’omonima piazza.

La statua del Babuino si trova vicino la Chiesa di Sant’Atanasio dei Greci, nella famosissima e centralissima via del Babuino.

Il Facchino si incontra in via Lata.

Infine, dopo numerosi trasferimenti, la statua dell’Abate Luigi si trova attualmente in Piazza Vidoni, affianco alla chiesa di Sant’Andrea della Valle.

Le statue parlanti di Roma: immagini e foto