Quali sono i piatti tipici più amati e conosciuti dai turisti in Italia? Sul podio ci sono loro

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Ecco l’identikit del turista enogastronomico secondo le anticipazioni del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi. Cosa è emerso e quali sono i piatti tipici più amati in vacanza. 

piatti tipici più amati dai turisti
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I tortellini identificano l’Emilia, la ‘nduja spinge la Calabria e la Liguria è per tutti quanti il pesto. Sono queste alcune anticipazioni del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, professore di Tourism Management all’Università degli studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse e realizzato in collaborazione con l’Associazione italiana turismo enogastronomico.

Il Rapporto sarà presentato ufficialmente a maggio 2023, ma intanto trapelano alcuni dati emerge durante l’indagine. Vini, carni e salumi, pasta e formaggi sono rispettivamente i piatti che ricorrono più spesso nelle risposte date dai turisti intervistati.

I piatti tipici più amati dai turisti in Italia

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Secondo i dati del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia sono sinonimo di vino. I salumi stravincono in Calabria, il Lazio è la regina della pasta, grazie alle sue tre specialità, particolarmente amate, carbonara, amatriciana e cacio e pepe. La Valle d’Aosta fa rima con i formaggi, fonduta e fontina su tutti. La Puglia entra in classifica con il suo olio, vero oro verde.

Se per alcune regioni italiane è immediata l’associazione con i piatti tipici della tradizione e con le eccellenze del territorio, per altre i risultati mostrano che si fa fatica nell’individuare un piatto identificativo. Non ci sono dubbi quando si parla di Emilia-Romagna, prim in classifica. Qui l’80% degli intervistati hanno indicato almeno un piatto tipico della regione. Il primo e più conosciuto sono i tortellini (39%), a seguire la piadina (17%).

Guadagna il secondo posto la Campania con il 77%. La pizza infatti è il piatto identificativo più menzionato dagli intervistati (37%), seguito dalla mozzarella di bufala campana (18%). Medaglia di bronzo per la Sicilia con il 76%. Qui il prodotto più noto è il cannolo (23%), a seguire gli arancini (18%).  Si piazza al quarto posto, un’altra regione del Sud, la Calabria, a pari merito con il Lazio con il 73%, rispettivamente grazie alla ‘nduja e alla pasta. La Liguria guadagna il quinto posto. A primeggiare è il pesto, associato al territorio da un intervistato su due.

Le altre regioni

La Puglia è immediatamente associata all’olio e alle orecchiette, in Lombardia prevale l’idea del risotto. Tra le tante specialità gastronomiche della Toscana trionfa la famosissima bistecca, mentre per la Sardegna si pensa subito a pane carasau, porceddu e pecorino. Il Piemonte si distingue per la bagna cauda, il Trentino-Alto Adige per i canederli mentre il Veneto è istintivamente ricollegato al vino. Per il 34% degli intervistati Abruzzo è sinonimo di arrosticini.

Passiamo ora invece a quelle regioni in cui la riconoscibilità con un piatto tipico non è così immediata. In questo caso, meno di un intervistato su due è capace di associare un piatto a una regione. E’ il caso del Friuli-Venezia Giulia (vino), Valle d’Aosta (fonduta), Umbria (tartufo), Marche (olive ascolane) e Basilicata (peperone crusco). In fondo alla classifica il Molise. Qui solo due intervistati su dieci sono capaci di indicare un piatto tipico.