I monaci lasciano la Certosa di Pavia: cosa cambia dal 2026
Dopo ben 60 anni, i monaci lasceranno definitivamente la Certosa di Pavia. Infatti a partire dal 1° gennaio 2026 questo complesso monumentale sarà gestito in maniera diretta dal Ministero della Cultura: ecco di seguito tutti i dettagli.
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Il 31 dicembre 2025, dopo ben 60 anni, i monaci cistercensi lasceranno in maniera definitiva la Certosa di Pavia, in quanto a partire dal 1° gennaio 2026, uno dei più importanti complessi monumentali della Regione Lombardia sarà preso in gestione dal Ministero della Cultura.
Se fino ad oggi erano gli stessi monaci ad accogliere le poche visite guidate con un piccola offerta, dall’inizio del prossimo anno per entrare si dovrà pagare un ticket d’ingresso.
Certosa di Pavia: dal 1° gennaio una nuova gestione

La città di Pavia custodisce al suo interno uno dei più grandi capolavori dell’arte tardo – medievale, ovvero la Certosa di Pavia che fino alla fine dell’anno sarà gestita dai monaci cistercensi. Come si legge all’interno di una nota, sebbene la Direzione Generale sia profondamente dispiaciuta di questa scelta, si sente comunque pronta ad affrontare tutte le nuove sfide future che gli si porranno davanti ed è comunque entusiasta di accogliere un modello di gestione innovativo.
Realizzata nel 1936 da Gian Galeazzo Visconti, la Certosa di Pavia, non rappresenta solo un monumento artistico ma è a tutti gli effetti un luogo di culto, infatti fin dalla sua apertura è sempre stata vissuta da monaci che ogni domenica celebrano la Santa Messa.
A fronte di questa decisione, il vescovo della città di Pavia Corrado Sanguineti, è alla ricerca di una nuova comunità religiosa che prenda il posto dei monaci e che continui a celebrare la messa. All’interno delle sue parole c’è un grande dispiacere, ma afferma che purtroppo i monaci che ad oggi vivono all’interno della certosa sono pochi e molto anziani.
Fino al 31 dicembre, resterà in vigore il protocollo d’intesa decennale firmato nel 2016 da Padre Alberto in collaborazione con il segretario regionale della Lombardia MiBact e dall’Agenzia del Demanio.

Il documento scadrà alla fine dell’anno in corso, dopodiché la Certosa di Pavia, sarà consegnata al Ministero della Cultura che ne garantirà una tutela pubblica attraverso l’attuazione di un servizio di vigilanza privata.
Il direttore dei musei statali lombardi Rosario Maria Anzalone, ha dichiarato che nonostante i numerosi tentavi per convincere i monaci a restare, l’ultima decisione non era di loro competenza. Quello che ad oggi possono continuare a fare è cercare di garantire un continuo processo di valorizzazione e di cura del patrimonio, migliorando le modalità d’accesso attraverso delle fasce orarie più ampie e introducendo un ticket d’ingresso.
Entro la fine dell’anno, alla Certosa di Pavia, saranno organizzati dei primi incontri in cui si riuniranno non solo le istituzioni religiose, ma anche gli enti di ricerca, gli imprenditori appartenenti al mondo finanziario e numerosi enti locali che metteranno sul tavolo le prime nuove strategie di lavoro.
Nel frattempo, la Direzione Regionale Musei Nazionali Lombardia, avrà l’importante compito di mettere in campo un servizio pubblico, il cui scopo sarà quello di andare a valorizzare non solo i musei, ma anche le aree archeologiche e i monumenti più importanti della Lombardia.