Incredibile: apre in Italia il primo museo al mondo a consumo energetico zero

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Nascerà a Roma il primo museo a consumo zero secondo un progetto tecnologico che unisce cultura e sostenibilità ambientale. L’ambizioso progetto è dell’artista Geo Florenti. Cosa sappiamo finora.

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Ph credit Carlo Dani, Wikimedia Commons

Anche la cultura va in aiuto dell’ambiente secondo nuovi progetti che consentono di adeguare gli spazi museali alle tecnologie che permettono di andare verso la sostenibilità ambientale. É quello che si sta mettendo in campo a Roma, per quello che è destinato a diventare il primo museo al mondo che punta al consumo energetico zero.

Il progetto è firmato dall’artista Geo Florenti che ha presentato la sua idea di “Museo hybrid” a Roma durante la Giornata Mondiale dell’Ingegneria per lo sviluppo sostenibile, tenutasi lo scorso 9 marzo 2023 nel suggestivo Chiostro di San Pietro in Vincoli, a due passi dal Colosseo. Adesso scopriamo i dettagli del progetto del primo museo al mondo a consumo energetico zero.

A Roma nasce il primo museo al mondo a consumo energetico zero

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Ph credit anncapictures Pixabay

Sarà il Museo Storico della Comunicazione di Roma a trasformarsi nel primo museo a consumo energetico zero al mondo. Questo spazio museale, che racchiude le testimonianze delle principali rivoluzioni tecnologiche e scientifiche, è stato scelto per l’ambizioso progetto “Museo hybrid” di Geo Florenti, artista e innovatore di tecnologie energetiche. Le soluzioni sostenibili riguardano la riprogettazione dei sistemi energetici e illuminotecnici dei musei, la drastica diminuzione dei consumi di energia e la semplificazione delle materie. Secondo le analisi, le innovative proposte di Geo Florenti sono destinate ad abbattere i consumi energetici del 90%. Il risparmio così ottenuto potrà essere investito nella valorizzazione e tutela culturale.

Le soluzioni ecocompatibili non riguardano solo l’illuminazione di edifici, strade, parchi, aeroporti, ferrovie, insegne luminose e cartelloni pubblicitari, ma sono anche in grado di intervenire direttamente sugli impianti di riscaldamento e di aerazione. Dunque, una profonda rivisitazione dei sistemi energetici e illuminotecnici dei musei ma che può essere applicata a tutti gli immobili. “Quella di Geo Florenti è una intuizione veramente incredibile – ha dichiarato il professor Marco Ferrero del dipartimento di Ingegneria alla Sapienza di Roma e collaboratore del progetto – è uno scatto, un passaggio importante nel concepimento del risparmio energetico“.

Il Museo Storico della Comunicazione di Roma

Situato in Viale Europa, il Museo Storico della Comunicazione di Roma fu inaugurato nel 1982 e, su una superficie di 4000 m², custodisce le più importanti innovazioni tecnologiche del settore delle telecomunicazioni, a partire da quelle di Meucci e di Marconi. Il percorso museale si articola in 11 sezioni, dai francobolli al telegrafi, dai trasporti all’ufficio postale e casseforti.

Di particolare interesse sono il settore dove sono esposti i primi telegrafi in uso negli antichi stati italiani, la sala dedicata alla storia della telefonia, dove tra le opere esposte, si trova la ricostruzione della coppia di telefoni di Antonio Meucci e il percorso dedicato alla Telegrafia senza fili in Sala Marconi. Tra i vari strumenti elettronici vi sono un oscillatore e un risonatore realizzati da Marconi (in questo articolo trovi altre attrazioni e musei da visitare a Roma).