Sapevate che c’è un po’ di Barcellona in Valtellina ? Ecco il Castello di Gaudì
Per poter ammirare l’arte del grandioso Gaudí si può anche rimanere in Italia e precisamente in Valtellina dove si trova un castello che riproduce forme, volumi e decorazioni che hanno reso celebre l’architetto spagnolo.

Ci troviamo nel comune di Grosio, in provincia di Sondrio. E’ qui, tra le montagne della Valtellina, che da quarant’anni lavora incessantemente Nicola Di Cesare, abruzzese di nascita, ma arrivato in paese negli Anni Settanta. Dopo aver incontrato la moglie decide di costruirsi una nuova casa alle pendici della montagna. I lavori terminano nel 1981 ma come gestire la rocciosa montagna di fronte casa? Nicola Di Cesare trova la soluzione: costruisce un primo muro e poi lo decora a mosaico. E da allora non si è più fermato.
Grazie al suo senso pratico e artistico, da autodidatta, inizia ad alzare altri muri e a decorarli, salendo sulla montagna, gradino dopo gradino. Oggi il risultato è un’opera architettonica monumentale unica nel suo genere che è stata ribattezzata il Castello di Gaudì che si snoda per circa cinquanta metri sulla montagna. Le ricchissime decorazioni sono un mix tra l’arte di Gaudì e quelle di Ligabue.
Il Castello di Gaudì a Grosio in Valtellina

Dopo quarant’anni di lavoro oggi il castello di Gaudì è percorso da sentieri, vi si trovano grotte, passaggi a mosaico, loggette, giardini, vigne, fontane e belvedere abbelliti con vasi, sculture e colorati mosaici in ogni dove. Nicola Di Cesare ha fatto tutto da solo, senza nessun aiuto, trasportando i materiali in altezza con l’ausilio di una semplice carrucola. Eppure condivide generosamente il suo gioiello architettonico con chi desidera visitarlo, aprendo semplicemente le porte.
Appena varcata la soglia si entra davvero in un mondo incantato, in una dimensione onirica dove l’anima è completamente rapida da quell’abbondanza di colori e decorazioni. Il castello di Gaudì di Nicola Di Cesare è stato costruito con materiali di recupero. Ad esempio le tessere rosse dei mosaici sono state recuperate da rifrangenti da auto incidentate, mentre quelle blu sono state ricavate da bottiglie di vetro. Ma la costruzione non è affatto terminata. Il fantasioso Nicola si augura di avere altri 40 anni per conquistare la vetta della montagna.
Cosa vedere a Grosio
Il castello di Nicola di Cesare non è l’unica attrazione di Grosio, che rappresenta uno dei borghi più belli della Valtellina. Questo paese, situato al termine della Val Grosina, è infatti famoso anche per il Parco delle incisioni rupestri che comprende la Rupe Magna, la più grande roccia alpina incisa dall’uomo. Sulla sua superficie si trovano oltre 5.000 incisioni effettuate dall’uomo tra la fine del Neolitico e l’Età del Ferro.
Il complesso del Parco archeologico comprende anche il Castello Vecchio di San Faustino, risalente al X-XI secolo e voluto dal vescovo di Come, e il Castello Nuovo edificato dai signori Visconti, perfettamente conservato. In paese da vedere anche i ricchi interni della chiesa prepositurale di San Giuseppe con il suo campanile alto 65 metri, dotato di campane che sono considerate tra le più belle d’Italia.