Epifania a Verona: il rito popolare che affascina tutti
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Rito popolare che si svolge il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania, ed è una tradizione forte fatta di simbolismi e saluti al nuovo anno.
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L’Epifania, giorno conclusivo delle festività natalizie, si festeggia il 6 gennaio e vanta moltissimi rituali e tradizioni diverse, a seconda di dove si decide di festeggiarla. In tal senso non fa eccezione la città italiana di Verona, con il suo insolito rito per la salutare le festività natalizie ed accogliere il nuovo anno. E’ un’usanza che ha origini precristiane, legata alla tradizione agricola, che si serviva di questi riti per salutare il freddo periodo invernale e salutare l’arrivo della primavera. Infatti, questo è un rito in grado di unire folklore, memoria storica locale e senso di comunità, trasformando la città di Verona in un grande spettacolare palcoscenico. Ma vediamo più nel dettaglio in cosa consiste questa pittoresca tradizione.
Il rito del Rogo della Vecia
La sera del 6 gennaio, per festeggiare l’Epifania, a Verona si svolge un tipico rito chiamato ”il rogo della vecia”. Avviene nella centralissima piazza di Bra, davanti all’arena di Verona, ed è uno spettacolo coinvolgente e suggestivo in grado di cambiare totalmente la percezione della città. In cosa consiste questo rito, così sentito? Si tratta di bruciare un grande fantoccio femminile, come simbolo di purificazione e passaggio al nuovo anno. Nei giorni precedenti alla festività viene costruito un enorme pupazzo, alto circa 10 metri, fatto di legna stracci e fascine. Questa costruzione andrà a rappresentare ”la vecia”.
La sera del 6 gennaio, ”la vecia” di legno, viene posta su un’altrettanto enorme pira. Il tutto, sotto gli occhi della popolazione locale, viene dato alle fiamme. Emozionante no? Sicuramente in grado di creare un’atmosfera molto suggestiva! Tra l’altro, nella tradizione locale, la ”vecia” rappresenta proprio la cattiva stagione e le difficoltà che porta con sé. Quindi bruciarla significa proprio liberarsi di quelle influenze negative, per poter salutare il nuovo anno con ottimismo! In sostanza è un potete simbolo di rinascita! Ovviamente, l’accensione della pira, è accompagnata da musica rurale e cibi della tradizione come polenta e vin brulè.
I simbolismi
Il rogo della vecia, si tratta di un rito ricco di simbolismi e significati più o meno nascosti. Il primo fra tutti, è il fantoccio femminile! Bruciato, nel giorno dell’Epifania, rappresenta la stessa Befana, che bruciata porta la chiusura delle vacanze natalizie ed è di buon auspicio per il proseguimento dell’anno. Ma oltre questo, nella cultura rurale, esisteva quella che veniva definita ”la profezia del fumo ”. I contadini erano convinti, che la direzione presa dal fumo durante il falò, avrebbe indicato l’andamento della stagione agricola. Se si fosse diretto verso nord, prevedeva una stagione ricca e fertile; mentre se il fumo fosse andato a sud, era prevista una stagione di magra. Proprio per questo motivo era un rito così sentito nel mondo rurale!
Conflitti attuali
Nonostante questa tradizione sia molto sentita dalla popolazione veronese, è anche motivo di forti dibattiti che portano l’attenzione su ambiente e sostenibilità. Questo perché Verona è una delle città italiane con smog e polveri sottili nell’aria. Il grande falò, del giorno dell’Epifania, è stato etichettato come un’ulteriore fonte di inquinamento. L’amministrazione comunale spinge verso un ridimensionamento della pira, o con la creazione di alternative più ecologiche, come spettacoli di luci. Decisioni definitive ancora non ne sono state prese, quindi per quest’anno potremmo ancora goderci la bella e spettacolare tradizione veronese! Poi, se oltre al rogo della vecia, vorrete godervi la città, sappiate che Verona vanta la più spettacolare mostra di presepi provenienti da tutto il mondo! Altro fantastico modo per salutare al meglio le festività!
