Anche la Croazia Contro gli Affitti Brevi: presto la legge

Autore:
Mauro Armadi
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Lo scontro tra turismo e sostenibilità abitativa raggiunge un nuovo epicentro, anche la Croazia sembra pronta a limitare gli affitti brevi a tutela degli abitanti di alcune città importanti. Ecco quali.

Dubrovnik
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Negli ultimi anni la questione del turismo eccessivo, denominato spesso in inglese come overturism, ha influenzato in modo importante il mercato immobiliare di tantissime città nel mondo. In particolare è l’Europa la zona più colpita da questo fenomeno, in quanto i centri abitati risultato spesso piccoli in confronto al numero di visitatori che ogni anno li raggiungono.

Nella lista delle nazioni coinvolte c’è anche la Croazia, diventata con gli anni una meta molto ambita, in particolare per alcune mete molto famose come Dubrovnik.

Il parlamento croato ha recentemente approvato un pacchetto di misure legislative mirate a regolare il fenomeno degli affitti brevi, spesso accusati di alimentare il caro-prezzi nel settore abitativo. Tuttavia, il dibattito è ancora aperto, e la normativa definitiva sarà oggetto di ulteriori discussioni e possibili emendamenti.

Misure controverse: tra regolazione e impatto economico

spalato
Autore: David Ionut / Shutterstock

Come di consueto capita quando si parla di regolamentare e limitare l’impatto degli affitti brevi sul contesto socio-economico di una città, una delle soluzioni più gettonate è l’aumento delle tasse. Il governo croato ha infatti proposto un aumento in merito alla tassazione degli affitti brevi, dunque non degli affitti in generale, andando ad aiutare i cittadini delle città coinvolte dal fenomeno.

A Spalato e Dubrovnik, molti cittadini accolgono positivamente queste iniziative. Le città costiere si stanno infatti svuotando di abitanti, trasformandosi in centri dedicati esclusivamente ai turisti, con un grave impatto sulla vita sociale e sui servizi.

La città è morta

denuncia Zaklina Juric, portavoce dell’iniziativa “Inquilini insieme”, che sostiene le nuove leggi.

Se infatti da una parte il turismo porta sempre molta ricchezza per gli abitanti di una città, dall’altra, l’eccessiva tendenza a sottrarre immobili dal mercato, per renderli alloggi turistici, rischia di spopolare questi luoghi. Non mancano tuttavia le preoccupazioni degli imprenditori coinvolti da questi cambiamenti.

Criticità ed equilibrio

Se da una parte molti comitati e residenti esultano alla possibilità di vedere applicate nuove regolamentazioni, dall’altra molti proprietari di immobili si dicono preoccupati. Secondo alcuni operatori, come l’agente immobiliare Jurica Repinc, queste normative potrebbero portare a una chiusura di molte attività, con una possibile crescita dei prezzi per chi continua a operare nel settore.

Tra le misure che più vengono criticate dai proprietari c’è c’è la proposta che richiede l’approvazione dell’80% degli inquilini di un edificio per consentire gli affitti brevi. Secondo i detrattori, questa regola sarà difficile da applicare e potrebbe generare conflitti tra condomini.

Nonostante il malcontento di alcuni, i sostenitori della normativa sottolineano che un approccio più regolato agli affitti turistici è essenziale per preservare l’identità delle città croate. Questo è anche quello che tante altre città in Europa stanno facendo come: Barcellona, Venezia o la Grecia con le sue isole.

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