Le ferrovie abbandonate più belle d’Italia diventano percorsi di trekking

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Alcune delle ferrovie abbandonate più belle d’Italia sono diventate percorsi di trekking e ciclabili, riportando valore ai territori e al patrimonio storico delle zone che attraversano. Ecco quali sono, come visitarle e il grande progetto di recupero che le ha rese protagoniste di una rinascita incredibile.

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Ferrovia
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In Italia le ferrovie rappresentano uno scorcio storico di fondamentale importanza. Soprattutto verso la fine dell’800 e all’inizio del ‘900, lungo tutta la Penisola sono sorte ferrovie che mettevano in comunicazione le principali località dello Stivale.

Verso gli anni ‘40 e ‘50 del secolo scorso però, lo sviluppo dell’industria automobilistica ha portato ad un veloce decadimento di molte delle ferrovie fino ad allora utilizzate quotidianamente. Migliaia di chilometri di linee ferroviarie caddero in disuso e rimasero a lungo abbandonate, soggette all’incuria del tempo e al degrado.

Si tratta, in molti casi, di ferrovie che attraversano paesaggi mozzafiato, ponti spettacolari e gallerie: un vero e proprio patrimonio che sarebbe stato un peccato perdere in questo modo. Alcune di queste ferrovie sono state convertite in piste ciclabili e percorsi di trekking di straordinaria bellezza.

Le ferrovie abbandonate più belle d’Italia

Ferrovia
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Lì dove un tempo sferragliavano i treni, oggi corrono biciclette e passeggiano escursionisti. Grazie alla trasformazione di alcune delle ferrovie abbandonate più belle d’Italia in piste ciclabili e percorsi di trekking, è stato possibile riportare in vita un patrimonio enorme, che rischiava di andare perduto e dimenticato. Ne sono tre esempi famosissimi:

  • la ciclabile della Vecia Ferrovia della Val di Fiemme;
  • la ciclovia Alpe Adria, in Friuli Venezia Giulia;
  • la ciclovia della ferrovia Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese, tra Calabria e Basilicata.

La ciclabile della Vecia Ferrovia della Val di Fiemme è un percorso che attraversa le province di Trento e Bolzano e supera il Passo San Lugano a 1097 metri di altitudine. In 24,4 km di strada si possono ammirare vigneti, foreste e panorami indimenticabili.

La ciclovia Alpe Adria si snoda sull’antica ferrovia Tarvisio-Resiutta, che risale alla seconda metà del 1800. Il suo percorso è lungo 61 km e attraversa viadotti, gallerie nella roccia e numerose valli delle Alpi Giulie. La ciclovia della ferrovia montana Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese si trova a cavallo tra la Calabria e la Basilicata ed è lunga 34 km. Rappresenta anche la prima tappa del lunghissimo percorso ciclabile di 545 km che attraversa 4 Parchi Nazionali.

Trekking sui binari

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Altre ferrovie abbandonate non sono risultate adatte per le due ruote, e sono diventate percorsi di trekking. Rappresentano un’occasione unica di camminare nella storia e nella natura allo stesso tempo, e di vivere un’esperienza immersiva nel verde. In Veneto si trova il Trenino di Montagna, che segue il tracciato storico della Vaca Mora sull’Altopiano di Asiago, in un percorso di 12 km attraverso la Val Canaglia. In Toscana, invece, gli itinerari sono diversi, ma tra tutti spicca il percorso che va da Saline di Volterra a Volterra, che attraversa le antiche ferrovie della zona in 9 km di escursione.

Nelle Marche, infine, merita una visita il tracciato di 11 km che segue la ferrovia Adriatico-Appenninica. Si tratta di un percorso adatto a tutte le età e che va da Fermo alle rive del Mar Adriatico, in un itinerario ecologico, culturale e gastronomico. Le linee e le stazioni ferroviarie hanno fatto la storia dell’Italia, e rappresentano dei percorsi magnifici da fare sia a piedi che sulle due ruote. Nel mondo le linee ferroviarie spettacolari sono tantissime, ma valorizzare quelle dove i treni non passano più è un modo di continuare la loro storia e di non sprecare un patrimonio di altissimo valore sia storico che culturale.

Le ferrovie abbandonate più belle d’Italia diventano trekking: foto e immagini