Da marzo 2024 Romania e Bulgaria entreranno in area Schengen: tutto quello che c’è da sapere
Dopo 12 anni di trattative l’Unione Europea ha finalmente ammesso in area Schengen Romania e Bulgaria. Addio ai controlli frontalieri con il passaporto per i due paesi. Ne gioveranno turismo e cittadini.
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L’Ue ha deciso di ampliare i confini dell’area Schengen a partire dal 31 marzo 2024 con l’ammissione di Bulgaria e Romania. Con un comunicato del 31 dicembre 2023, Bruxelles spiega che all’unanimità i paesi europei hanno deciso di abolire i controlli alle frontiere aeree e marittime dei due Stati orientali.
La decisione arriva dopo 12 anni di trattative e a 17 anni dall’entrata di Romania e Bulgaria in UE; entrare a far parte dell’Unione infatti non indica necessariamente l’automatica adesione ai vari progetti attivi nella Comunità. Così come l’esserne al di fuori non implica l’impossibilità di stringere accordi per usufruire di alcuni progetti vantaggiosi per ambo le parti, come ad esempio la presenza in area Schengen dei paesi extra europei.
L’unica restrizione ancora presente per Romania e Bulgaria è stata posta dal veto esercitato dall’Austria: mentre via marittima e via aerea si può dire addio al passaporto, alle frontiere terrestri invece sarà ancora necessario passare attraverso i controlli.
Secondo la Presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, questa decisione rende Unione più forte e i cittadini più sicuri. L’Europa si unisce ancora più strettamente.
Cos’è l’area Schengen

L’area Schengen è lo spazio di circolazione europeo senza frontiere e senza passaporto. È uno dei pilastri del progetto europeo che ben interpreta i concetti di integrazione degli stati membri.
Concepita nel 1995, la creazione di un’area in cui furono aboliti i controlli ai posti di frontiera ha permesso non solo di avere molti vantaggi a livello di turismo, ma anche di incoraggiare la libera circolazione di persone. Infatti senza la necessità di visti, i cittadini dei paesi interessati dall’area Schengen possono studiare, vivere, lavorare e godersi la pensione dove vogliono all’interno dell’area.
Il soggiorno per motivi turistici in un paese europeo diverso dal proprio di residenza è l’unico limite (di 3 mesi) che è previsto in questo contesto.
L’eliminazione dei controlli alle frontiere non è da interpretarsi come assoluta perché ovviamente le autorità nazionale possono provvedere a controlli in caso di specifici rischi.
Durante la pandemia alcuni paesi hanno reintrodotto dei controlli più stringenti alle frontiere per cercare di tenere sotto controllo la propagazione del Coronavirus, ma il Parlamento Europeo ha criticato ripetutamente il loro mantenimento successivo.
Nell’ottica di proporre degli aggiornamenti delle norme che disciplinano l’area Schengen e che facilitino ancor di più la libera circolazione delle persone, la Commissione Europea ha proposto l’uso di misure alternative alle limitazioni frontaliere, come ad esempio controlli mirati della polizia nazionale.
I paesi dell’area Schengen
L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e dall’area Schengen potrebbe complicare le procedure per visitare il Paese; scopriamo quindi insieme quali sono gli attuali 27 paesi che aderiscono all’area Schengen (ovvero fino al 31 marzo) e quale, seppur facente parte dell’Unione Europea, non vi ha aderito:
- Italia
- Grecia
- Spagna
- Portogallo
- Francia
- Austria
- Croazia
- Slovenia
- Belgio
- Paesi Bassi
- Lussemburgo
- Germania
- Danimarca
- Repubblica Ceca
- Slovacchia
- Polonia
- Ungheria
- Estonia
- Lettonia
- Lituania
- Svezia
- Finlandia
- Malta
- Norvegia (extra europeo)
- Svizzera (extra europeo)
- Islanda (extra europeo)
- Leichtenstein (extra europeo)
- Irlanda (membro UE ma non aderente all’area Schengen)