L’Alto Adige diventa “a numero chiuso” contro il turismo di massa. Ecco cosa cambia
Dopo le numerose polemiche di questi giorni per l’overtourism in Liguria, in particolare alle Cinque Terre prese d’assalto a Pasqua e Pasquetta, l’Alto Adige adotta il “numero chiuso”. Una svolta storica. Ecco perchè e cosa cambierà per i turisti.

L’intera provincia autonoma di Bolzano sarà la prima in Italia ad adottare il numero chiuso per combattere il turismo di massa. Una decisione presa a pochi giorni dal dibattito scatenato dal “problema Cinque Terre”, un territorio fragile ma assaltato ogni weekend dai troppi turisti, che a Pasqua e Pasquetta hanno letteralmente invaso i cinque piccoli borghi sul mare, creando preoccupazioni anche per la sicurezza. Se in Liguria ancora si sta valutando se adottare o meno il numero chiuso, l’Alto Adige non perde tempo in chiacchiere.
E lo fa attraverso una delibera emanata in questi giorni che va chiaramente verso lo stop all’overtourism. L’obiettivo è preservare e tutelare un territorio altrettanto fragile e garantire benessere anche alle popolazioni locali. Quindi si potrà visitare l’Alto Adige sì, ma con riserve e limitazioni. Vediamo allora nei dettagli cosa cambia per tutti quei turisti che hanno già scelto la provincia di Bolzano come meta delle loro vacanze.
L’Alto Adige diventa “a numero chiuso”: cosa cambia e quali sono le regole

L’Alto Adige diventa una zona a “numero chiuso”. A spiegare il perché di questa svolta storica è Arnold Schuler, assessore della provincia autonoma di Bolzano. Si va dunque verso restrizioni e limitazioni con una delibera provinciale che ha tutta l’aria di essere una presa di posizione contro l’overtourism. Come dichiara Schuler: “Ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energia erano arrivate a un livello di sfruttamento che non doveva e poteva più essere superato. Così con una delibera abbiamo deciso di introdurre un limite massimo di pernottamenti”.
Ecco cosa cambia per i turisti: ““Il tetto è stato fissato in 34 milioni di pernottamenti che equivale al numero di presenza turistiche registrate in Alto Adige nel 2019. Abbiamo fissato dei limiti massimi come la somma di tutte le opportunità di pernottamento. Il numero dei posti letto per ogni singolo comune, salvo diritti già acquisiti, non può più essere aumentato. Entro il mese di giugno terminerà la registrazione di tutte le strutture presenti sul nostro territorio”.
Una decisione unica in Italia e forse anche a livello europeo che, al contempo, ha visto anche l’introduzione del divieto per i residenti di creare nuovi affittacamere o mettere a disposizione nuovi posti letto in case private. Non ci sarà invece alcuna limitazione per i visitatori che non pernotteranno.
In realtà, per l’alto Adige questa non è una novità assoluta
Infatti, prima della delibera di questi giorni, la provincia autonoma di Bolzano aveva già adottato provvedimenti simili, ma in scala territoriale più ridotta. Si tratta di due precedenti che, forse, hanno portato alla decisione di rendere l’intera provincia zona a numero chiuso. Già anni fa si è deciso di limitare gli accessi all’Alpe di Siusi, l’altopiano patrimonio UNESCO delle Dolomiti. La strada per arrivarvi è infatti chiusa al traffico privato dalle ore 9 alle ore 17. In questa fascia oraria si devono utilizzare il bus navetta o la cabinovia. Inoltre, i visitatori che alloggiano in una struttura ricettiva dell’Alpe di Siusi devono richiedere un permesso speciale presso l’ufficio turistico o la struttura stessa.
Più recente, invece, è stato il caso del numero chiuso con prenotazione obbligatoria, per accedere allo splendido Lago di Braies. Questo luogo, amatissimo e popolare, negli ultimi anni è stato preso d’assalto e ciò ha reso necessario introdurre l’accesso a numero chiuso, fissato a 5.500 unità. Inoltre, ricordiamo che dal 10 luglio al 10 settembre 2023 la Valle di Braies è raggiungibile dalle ore 9.00 alle 16.00 solo mediante mezzi pubblici, a piedi, in bici o su presentazione di una prenotazione online o di un permesso di transito valido.