Napoli folklorica: il cornetto, simbolo del carattere e dell’ immaginario partenopeo
Il cornetto è diventato un simbolo del carattere e dell’ immaginario partenopeo, unendo Priapo e San Gennaro.

Napoli, sacra e profana
I viaggiatori che passano per Napoli, noteranno che, tra i vicoli e gli usci delle case vi sono appesi dei coni di vari dimensioni, rossi e attorcigliati.
Questo oggetto è il cornetto, o meglio ‘o curnicielle. Emblema e amuleto del folklore e della superstizione partenopea, il cornetto non è quello che appare.
Da Priapo…

Infatti, come i veri partenopei o pochi altri sanno, ‘o curnicielle ha origini remote, che risalgono alla paganità.
Il vero antenato di questo amuleto apotropaico è il culto del dio Priapo, noto per la protuberanza del suo membro. Questi veniva dipinto di rosso, colore universale sinonimo propiziatorio di fortuna e buon augurio.
Per l’appunto, il culto priapeo era molto presente nella romanità, come dimostrano i reperti archeologici nelle sale del Mann, oppure gli affreschi presenti nei parchi archeologici di Ercolano, Pompei e Stabiae.
Solitamente il membro di Priapo veniva posto all’esterno dell’abitazione o dietro le ante delle porte, a scopo di allontanare il malocchio.
…a San Gennaro

Con l’avvento della cristianità, il cornetto non ha smesso di trovare spazio nell’immaginario e nel folklore partenopeo. In particolare si pose il problema con la Controriforma, che assoggettò e convertì questo costume. Napoli durante il viceregno spagnolo fu colpita gravemente da alcuni drammi, tra cui l’eruzione del Vesuvio. Napoli e i napoletani riuscirono a scamparla grazie alla “parata di San Gennaro“, cioé ad un intervento prodigioso del patrono.
Stando a quanto ci mostra Lo Spagnoletto nel ciclo di opere della cappella della cattedrale di Napoli, potranno vedere come il santo con la sua mano destra eviti che la palla di lava schianti la città.
Così i napoletani, decisero di optare questa conversione del cornetto, sostituendo il membro di Priapo pagano, col mignolo della mano destra del santo patrono.
Cornetto, com’è?
Il cornetto o curnicielle ha una sua ritualità funzionale all’attivazione di esso e trarne vantaggio. Questo talismano va prettamente regalato a chi si vuol bene, mai comprarlo per se stessi.
Inoltre, per attivarlo, si apre la mano sinistra della persona a cui è destinato e si fanno tre segni sulla sua mano e poi la si stringe forte.
Il curnicielle deve essere di terracotta, come le sculture di Priapo e San Gennaro, oppure di corallo, il minerale di Partenope. Ma naturalmente anche in metalli pregiati ha il suo perché propiziatorio.
Non è vero ma ci credo!

La superstizione è un dato di fatto di Napoli. E al cornetto, si affiancano anche altri simboli e oggetto apotropaici come il ferro di cavallo, il sale al di sopra della spalla sinistra e, infine, la capa di morte.
Il teschio ha un’accezione positiva nell’ immaginario partenopeo, in quanto richiama al culto delle anime pezzentelle e all’ affidamento ad un defunto di un sostegno in momenti difficili.
Come arrivare
Per osservare il folklore napoletano, nella sua faces antica i nostri viaggiatori possono passare tra le bellezze di Pompei ed Ercolano, raggiungibili con l’autostrada Scafati-Pompei-Salerno oppure con le linee Campania Felix dell’ EAV Circumvesuviana.
Diversamente potete optare anche per il museo Mann, in via Foria, angolo piazza Museo e a due passi dalla fermata Museo della stazione metropolitana della linea 1.
Per coloro che invece vogliono vedere il coevo folklore, basterà passare nel centro storico di Napoli.