Anche Malaga contro l’overturism: tassa sulle case vacanza

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Mauro Armadi
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Sempre più città nel mondo e in particolare in Europa si stanno attrezzando per combattere la tendenza del turismo di massa nocivo per gli abitanti locali. L’amministrazione di Malaga vuole introdurre una tassa sulle case vacanze e usare gli introiti per le famiglie in difficoltà.

 Malaga
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Malaga è una città della Spagna, situata nel sud più profondo, nella comunità autonoma di Andalusia. Con oltre mezzo milione di abitanti, è uno dei centri più importanti sia dal punto di vista economico, che culturale. Già da tanti anni infatti la città attrae milioni di visitatori da tutto il pianeta, che ne ammirano le bellezza naturali, le architetture storiche, la cultura e il buon cibo.

Questo fenomeno però è cresciuto fin troppo e anche Malaga si è presto unita a quelle altre comunità del continente che vogliono limitare gli effetti negativi del turismo di massa. La proposta del suo sindaco, Francisco de la Torre, ha però qualcosa di completamente nuovo e ancora non visto in altre zone con problemi di overturism.

Malaga contro l’overturism: una tassa per aiutare le famiglie

Malaga Spiaggia
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L’idea del sindaco è piuttosto semplice e ne ha parlato in una lettera inviata direttamente al ministro spagnolo dell’Industria e del Turismo. In questa lettera ha esposto la possibilità di istituire una nuova tassa sui pernottamenti negli appartamenti turistici, simile a quella di soggiorno, ma che in questo caso andrebbe direttamente ad aiutare le famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto.

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La nuova tassa servirebbe dunque per combattere direttamente un problema dell’overturism, ovvero la crescita dei prezzi degli affitti e in generale delle case. Le abitazioni civili vengono infatti sempre più spesso tolte dal mercato per essere affittate come alloggi turistici, il che fornisce un introito molto maggiore ai proprietari, ma toglie dimore per i cittadini delle città, come appunto Malaga.

Le altre proposte in Spagna contro l’overturism

In Spagna il problema del turismo di massa che diventa in parte nocivo per gli abitanti locali è molto sentito. Diverse amministrazioni si stanno muovendo al riguardo:

  • Nella splendida Barcellona i cittadini sono scesi più volte in piazza, chiedendo più tasse e tutele. Infatti nei prossimi mesi sarà aumentata la tassa di soggiorno e il sindaco ha promesso una drastica riduzione degli appartamenti a uso turistico;
  • Nel comune di Siviglia, l’amministrazione ha annunciato che taglierà la fornitura d’acqua a tutti gli appartamenti turistici illegali.

E non è solo la Spagna a fare i conti con questi problemi. Rimanendo in Italia, Venezia è una delle città più colpite da questo fenomeno con diverse contromisure già messe in atto quali: biglietti d’ingresso in periodi di forte afflusso, limitazioni ai gruppi organizzati, multe e maggiori controlli.

Spostandoci nella vicina Grecia, l’isola di Santorini ha da poco proposto diverse misure contro il sovraffollamento che sta letteralmente divorando l’isola.  Qui si è posto un limite alle nuove strutture ricettive e ridotto il numero delle navi da crociera che potranno attraccare nel prossimo futuro.

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