Turisti stufi dell’overtourism: il 43% preferisce pagare di più

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Non solo residenti, ma anche turisti stufi dell’overtourism: il fenomeno del turismo di massa non infastidisce solamente gli operatori e i cittadini, ma i turisti in prima persona, che non ne possono più di code per gli ingressi, prezzi alle stelle e difficoltà nel trovare un alloggio in alta stagione. Il 43% di loro, infatti, si dice disposto a pagare di più pur di non vivere una vacanza affollata.

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overtourism Roma
Photo by: Octavian Lazar / Shutterstock.com

Il fenomeno dell’overtourism è sempre più quotidiano, e se fino a qualche tempo fa erano poche le destinazioni che lamentavano un’affluenza turistica incontrollata e fuori misura, oggi questo è un problema diffusissimo in tutto il mondo. I residenti non ne possono più, e i Comuni iniziano a varare norme e prendere provvedimenti per tentare di porre un freno al fenomeno, ma anche i turisti sono stufi di dover trascorrere le loro vacanze in fila, nella folla e senza mai avere pace. Un sondaggio realizzato da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo, parla proprio di questo.

L’indagine, svolta tra febbraio e marzo di quest’anno, prende in considerazione le esperienze dei viaggiatori italiani nel 2024, e mette in evidenza il malcontento generale che serpeggia quando si parla di turismo di massa. Il 43% dei viaggiatori, infatti, afferma di essere disposto a pagare di più pur di vivere una vacanza lontano dagli altri turisti. Inoltre, sempre partendo dalle opinioni degli intervistati, suggerisce delle soluzioni in grado di ridurre l’overtourism e promuovere un turismo più sostenibile.

Turisti stufi dell’overtourism

Overtourism Venezia
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Roberta Garibaldi, docente dell’Università degli Studi di Bergamo ed esperta di turismo enogastronomico, ha realizzato nei primi mesi del 2025 un’interessante indagine sulla percezione che i viaggiatori italiani hanno riguardo il turismo di massa. Le testimonianze e i dati raccolti disegnano un quadro chiaro e ben definito: i turisti sono i primi ad essere totalmente stufi dell’overoturism. In base al sondaggio, il 49,8% degli intervistati ha vissuto nel 2024 un’esperienza condizionata dal sovraffollamento, vivendo un disagio in 6 casi su 10. Nella fascia d’età che va dai 35 ai 44 anni, il disagio legato all’overtourism raggiunge il 54%.

Si tratta di un disagio che, nel 43% dei casi, è considerato intollerabile e che fa preferire una spesa più alta a patto di non trovare destinazioni affollate. Oltre a parlare del proprio disagio, i viaggiatori hanno proposto soluzioni per limitare il fenomeno.

Il successo maggiore è stato quello riscosso dal turismo rurale, che da 6 italiani su 10 è stato giudicato come la chiave per ridistribuire i flussi turistici e allentare la pressione sulle destinazioni più gettonate. A trovare il favore degli italiani (67%) è anche il turismo enogastronomico, visto come un’opportunità di valorizzazione delle filiere locali. I viaggiatori però, non sottovalutano l’importanza delle infrastrutture e dei collegamenti: il 74% degli intervistati ritiene necessario potenziare le comunicazioni verso le aree più interne del Paese.

Un fenomeno da arginare

Overtourism Brasile
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L’overtourism è un fenomeno che, come è evidente, non infastidisce solamente i residenti. I casi più eclatanti di pressione turistica riguardano le principali città italiane, tra cui spiccano:

  • a Venezia arrivano circa 25 milioni di visitatori ogni anno (di cui il 70% è giornaliero), e ci sono circa 250.000 residenti;
  • Firenze supera i 10 milioni di presenze annue.

Non stupisce, quindi, né l’avversione fiorentina verso gli affitti brevi in centro, né il ticket d’ingresso veneziano per regolare gli ingressi nei giorni più critici. Come sottolinea Roberta Garibaldi, però:

“L’overtourism non può essere lasciato a una gestione spontanea: serve una strategia integrata che coinvolga la comunità locale e punti su modelli turistici autentici e sostenibili”.

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