Inflazione e speculazione spingono a rincari: aumentano i prezzi ma la voglia di viaggiare non diminuisce

Autore:
Mario Rinaldi
  • Giornalista

Nel periodo post-covid si è registrato un incremento dei viaggi e dell’organizzazione delle vacanze. Questo a dimostrazione di una voglia matta di evadere e concedersi quella libertà negata nel corso dei due terribili anni di pandemia. C’è però il rovescio della medaglia: l’aumento dei prezzi e dell’inflazione che hanno determinato una forte speculazione con rincari registrati in tutti i settori, dal carrello della spesa ai trasporti e quelli delle materie prima. Tuttavia, nessuno vuol rinunciare ai viaggi.

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(ph credit Pixabay)

L’aumento dei prezzi non diminuisce la voglia di viaggiare: informazioni

L’inflazione, nell’anno 2023, ha fatto registrare numeri record in Italia con aumenti dei prezzi per il carrello della spesa, dei carburanti, delle materie prime energetiche, che hanno avuto un effetto domino su tutti gli altri settori della vita quotidiana. Ripercussioni, infatti, si sono avute anche con il caro trasporti, il caro bollette e tutta una serie di conseguenze che hanno costretto molti italiani a tirare la cinghia e a rivedere le proprie priorità. Su una cosa però gli italiani non intendono rinunciare: i viaggi. Nonostante la forte inflazione il settore dei viaggi non ha fatto registrare nessun calo. Al contrario, sembra ci sia stato un aumento della domanda da parte di coloro che organizzano le proprie vacanze, soprattutto nel periodo estivo.

Alcuni dati riportati dal “Sole 24 Ore”, che ha pubblicato i numeri elaborati da “Federconsumatori”, hanno rilevato che in tutta Italia si è registrata una tendenza omogenea per quanto riguarda la forte domanda da parte di visitatori sia stranieri che italiani. Questo incremento della domanda ha avuto come conseguenza l’incremento della speculazione facendo schizzare in alto i rincari che, per una settimana di ferie possono variare tra il 9 e il 21%. La tendenza è quella di fare più viaggi con meno giorni di permanenza nei luoghi prescelti, il che rappresenta una scelta obbligata a fronte del forte aumento speculativo in termini di costi dei biglietti aerei, dei treni e degli alberghi.

Secondo quanto riportato da “Federconsumatori”, una settimana di vacanza a una famiglia costerà 800 euro in più rispetto all’anno precedente. L’inflazione, in Italia, ha raggiunto circa l’8,3% e soprattutto coloro appartenenti al ceto medio-basso sono costretti a fare i conti per arrivare a fine mese. E non tutti, purtroppo, riescono a farli quadrare. Ma c’è un dato che accomuna gli italiani: il desiderio di farsi un viaggio, seppur breve, facendo prevalere quella necessità di staccare la spina per alcuni giorni.

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(ph credit Picxabay)

I rincari registrati sui mezzi di trasporto per le vacanze

Ad aumentare sono stati soprattutto i prezzi dei biglietti aerei con un rincaro per i voli nazionali dal 31 al 34%. Per quelli internazionali i rincari hanno addirittura toccato picchi del 45% di aumento. Organizzare un viaggio a New York, ad oggi, costa circa il doppio rispetto a un anno fa.

Più contenuti, invece, gli aumenti dei prezzi dei biglietti di treni e crociere che si sono limitati a un + 10%. Se volete ad esempio organizzare una crociera con Costa o altre compagnie potreste imbattervi in questo aumento. In controtendenza i costi dei traghetti, le cui tariffe si sono praticamente dimezzate rispetto allo scorso anno.