Spighe Verdi 2025: salgono a 90 i comuni premiati da FEE
L’edizione Spighe Verdi 2025 accoglie 17 new entry tra i comuni premiati per lo sviluppo rurale sostenibile. Il riconoscimento, figlio della Foundation for Environmental Education – Italia e fratello delle Bandiere Blu, raggiunge quest’anno 90 località tra comuni agricoli e borghi rurali: ecco quali.
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Proprio come per lo sviluppo sostenibile delle coste e delle spiagge esiste il riconoscimento delle Bandiere Blu, da 10 anni la FEE (Foundation for Environmental Education – Italia) ha lanciato un riconoscimento dedicato esclusivamente ai borghi rurali: le Spighe Verdi.
Per un comune rurale, ricevere una Spiga Verde vuol dire vedere riconosciuto il proprio impegno nello sviluppo sostenibile del territorio e della sua economia, ma anche nella valorizzazione del suo patrimonio.
Le Spighe Verdi vengono assegnate infatti ai borghi e comuni rurali che si differenziano per le loro best practices ambientali. Quest’anno, i comuni premiati sono 90, 15 in più dello scorso anno, a dimostrazione di come riconoscimenti di questo tipo funzionino davvero come sprone a migliorare, e a puntare su uno sviluppo più sostenibile, proprio come accade con le più famose Bandiere Blu, diventate ormai vero e proprio simbolo di qualità, a cui turisti e viaggiatori di tutto il mondo si affidano.
Spighe Verdi 2025

Al termine dell’edizione 2024, le Spighe Verdi assegnate ai comuni italiani erano 75. Un anno dopo, i riconoscimenti salgono a 90, con 17 new entry e 2 comuni non confermati. La Regione che conta il numero più alto di nuovi ingressi è il Piemonte, con 5 comuni:
- Acqui Terme (Alessandria),
- Carignano (Torino),
- Poirino (Torino),
- Chiusa di Pesio (Cuneo),
- Narzole (Cuneo).
A seguire ci sono i 3 borghi della Calabria (Cariati, Villapiana e Sellia Marina), i 2 comuni liguri (Andora e Borgo Verezzi), i 2 comuni siciliani (Modica e Vittoria) e i borghi singoli delle altre regioni: San Felice Circeo (Lazio), Monteforte Cilento (Campania), Pisticci (Basilicata), San Salvo (Abruzzo) e Gubbio (Umbria). I due comuni che invece sono stati bocciati e non hanno ottenuto il riconoscimento delle Spighe Verdi sono Acquasparta (Umbria) e Pontinia (Lazio), entrambi depennati dall’elenco dei comuni più virtuosi.
Programma simbolo di garanzia

L’edizione del 2025 è la decima per le Spighe Verdi della FEE, ed è stata segnata da un enorme incremento sia in termini di popolarità del riconoscimento, sia di risultati. Come sottolinea Claudio Mazza, presidente della fondazione FEE Italia:
“Il 2025 segna un forte incremento del programma Spighe Verdi. Ben 17 nuovi ingressi che testimoniano la crescente attenzione delle amministrazioni locali verso uno sviluppo rurale realmente sostenibile. Questo dato, che arriva nel decimo anno del programma, rappresenta un segnale concreto di cambiamento, in cui la gestione del territorio, la qualità ambientale e il benessere delle comunità diventano priorità condivise e strumenti di crescita”.
Questi sono, non a caso, i parametri su cui si basa il programma: sviluppo sostenibile, corretto uso del suolo, produzioni agricole tipiche, sostenibilità e innovazione nell’agricoltura. Oltre questi ci sono anche alcuni indicatori del programma delle Bandiere Blu, altro riconoscimento consolidato di FEE: funzionalità di impianti di depurazione, gestione dei rifiuti sostenibile, valorizzazione delle aree naturalistiche, cura dell’arredo urbano e accessibilità senza limitazioni.
In termini di concentrazione delle Spighe Verdi in Italia, questi parametri risultano essere particolarmente rispettati in Piemonte, che detiene il primato assoluto con 18 comuni. A seguire si piazza la Calabria, con 10 comuni. Si trovano poi: Marche (9 comuni), Toscana, Puglia e Umbria (8), Campania (7), Lazio (5), Liguria (4), Sicilia e Abruzzo (3), Veneto e Basilicata (2) ed Emilia-Romagna, con la città di Parma.