Italia leader nel turismo enogastronomico anche per il 2023: buon cibo e buon vino nella spesa delle vacanze

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Coldiretti ha presentato alla Bit 2023 di Milano un’analisi sull’Italia e il turismo enogastronomico, sottolineando come lo scorso anno sono stati spesi in questo settore quasi 30 miliardi. E anche di più sono previsti per il 2023.

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Non solo turismo culturale. L’Italia continua a essere anche la patria del buon cibo e del buon vino e ad alimentare un settore in continua crescita, quello del turismo enogastronomico. Cibo e vino di qualità compaiono come le principali voci di spesa durante le vacanze trascorse in Italia. Secondo l’analisi redatta da Coldiretti, oltre un terzo del budget vacanziero viene speso a tavola tra ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi. Ma anche street food e souvenir enogastronomici.

Coldiretti ha evidenziato come il turismo enogastronomico abbia generato 30 miliardi di euro nel 2022, spesi tra turisti italiani e stranieri che scelgono il Belpaese per trascorrere le vacanze, anche a tavola. Vediamo ora nel dettaglio cosa è emerso dal report di Coldiretti e quali sono le proiezioni per il 2023 in fatto di turismo enogastronomico.

Italia leader nel turismo enogastronomico anche per il 2023

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L’Italia è leader mondiale del turismo enogastronomico grazie alle sue 5.450 specialità realizzate seguendo tradizioni protratte nel tempo per almeno 25 anni, 320 specialità che hanno ottenuto i marchi Dop/Igp e 415 vini Doc/Docg. Ma l’Italia primeggia anche nel settore biologico con le sue 86 mila aziende agricole biologiche, 25 mila agriturismi che tramandano le tradizioni della cucina contadina, 10mila agricoltori e le tantissime attività di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.

Al successo del settore enogastronomico in Italia ha contribuito anche l’offerta turistica proposta dalle 25.400 aziende agrituristiche, in grado di mettere a disposizione oltre 294mila posti letto e 532mila coperti per il ristoro e quasi 2.000 attività di fattoria didattica. Ciò che italiani e stranieri ricercano nelle vacanze in agriturismo sono le tradizioni enogastronomiche conservate intatte nel tempo per riscoprire i sapori del passato e assaggiare prodotti a chilometri zero.

Il ruolo dei borghi nel turismo enogastronomico

Il turismo enogastronomico vede come co-protagonisti anche i borghi italiani. Piccoli paesi e centri con meno di cinquemila abitanti rappresentano infatti i luoghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali. Secondo l’indagine condotta da Coldiretti la produzione enogastronomica delle aziende agricole dei borghi d’Italia è una ricchezza da conservare e valorizzare nel tempo, garantendo un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha dichiarato: “L’Italia è il solo Paese al mondo che può’ contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica. I tesori enogastronomici sono delle vere e proprie opere d’arte conservate gelosamente da generazioni di agricoltori che vanno difese dal rischio dell’omologazione e falsificazione”.