5 borghi più belli da visitare durante la Giornata Mondiale del Gatto
Se siete amanti dei mici, la Giornata Mondiale del Gatto è l’occasione perfetta per visitare questi piccoli paesi popolati da suggestive colonie feline che vi accompagneranno alla scoperta delle attrazioni da vedere.

La Giornata Mondiale del Gatto viene festeggiata in Italia il 17 febbraio di ogni anno. Nel 1990 venne stabilita questa data per festeggiare i nostri amici a quattro zampe in seguito a un sondaggio lanciato dalla rivista “Tuttogatto” tra i suoi lettori. Ma perché proprio la data del 17 febbraio?
Una lettrice propose il 17 febbraio per i diversi significati che la sua numerologia racchiude: ad esempio febbraio è il mese dell’Acquario, segno degli spiriti liberi, proprio come i gatti. Il 17 è un numero associato alla sfortuna come il gatto nero. Se siete appassionati di questi piccoli animali, allora ecco per voi i 5 borghi più belli da visitare durante la Giornata Mondiale del Gatto.
5 borghi più belli da vedere nella Giornata Mondiale del Gatto: quali sono dove si trovano

Seborga: questo borgo in provincia di Imperia è famoso perché ci sono più gatti che abitanti. Seborga è un paese di 277 abitanti nell’entroterra del Ponente ligure. Tra i suoi antichi vicoli si incontrano tantissimi gatti suddivisi in tre colonie feline. I gatti si aggirano indisturbati, sbucando da ogni angolo e accompagnano spesso i visitatori alla scoperta delle bellezze del borgo. Infatti, Seborga fa parte del circuito de I Borghi più Belli d’Italia per le architetture in pietra del centro storico e gli scorci paesaggistici che spaziano sulle Alpi Marittime, la costa ligure e la Costa Azzurra.
Brolo: siamo nel comune di Nonio, provincia di Verbania-Cusio-Ossola. La frazione di Brolo è un piccolo borgo che non solo vanta una magnifica vista sul Lago d’Orta ma anche storie e leggende sui gatti. All’inizio del paese si trova un piccolo monumento dedicato al gatto, mentre le case sono spesso adornate da piastrelle recanti immagini di mici. Brolo è il paese dei gatti per un fatto che risale al 1756, quando i cittadini vollero staccarsi dalla parrocchia di Nonio e ne avanzarono richiesta alla Curia di Novara. La richiesta non fu presa sul serio e qualcuno della Curia esclamò: “Quand al vien parrocchia Brol al ratt metarà su al friol” e cioè: “Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello”. Quando, circa 10 anni dopo Brolo ottenne la separazione delle parrocchie, gli abitanti fecero trovare a Nonio un topo con un piccolo mantello.
Ciubiz: amena frazione di Prepotto, in provincia di Udine, Ciubiz è un altro paese noto per i suoi gatti. Perché? Qui vivono 5 abitanti e un numero imprecisato di gatti che si aggirano indisturbati tra le pochissime case della frazione.
su Pallosu: passiamo in Sardegna e precisamente in una delle perle della penisola del Sinis, vicino Oristano. Questa che è considerata anche una delle spiagge più belle d’Italia ospita una colonia felina, la cui presenza risale agli inizi del XX secolo. La particolarità è che questi gatti girano tranquillamente per la spiaggia e non disdegnano di fare un bagnetto in mare quando ne hanno voglia.
A Venezia c’è un’isola dei gatti
Malamocco: è un quartiere di Venezia, nella parte meridionale dell’isola del Lido. Qui si trova un gattile gestito dall’associazione Dingo che assiste e protegge i gatti randagi delle colonie del centro storico di Venezia, delle isole lagunari abitate e della terraferma. Il gattile si trova in Via Teodato Ipato (Strada del Cimitero), si estende su un’area di 2.500 mq ed è molto attivo per le adozioni.