Affitti turistici a Napoli: nuovi limiti nel centro storico

Autore:
Raffaele Di Ciano
  • Laurea in Belle Arti
Tempo di lettura: 5 minuti

Gli affitti turistici a Napoli non avranno più vita tanto facile. A dirlo è la nuova delibera pro residenzialità, che nel centro storico della città determina nuove soglie di tolleranza per gli immobili ad uso turistico e mira a tutelare i napoletani. Così facendo anche Napoli si schiera insieme ad altre città nella lotta all’overtourism e agli Airbnb.

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Napoli
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Di overtourism si parla sempre di più, e in riferimento a sempre più luoghi. In particolare però, i luoghi più colpiti dal fenomeno sono i centri storici delle città d’arte. Napoli, in questo senso, non fa eccezione e da anni ormai si sta combattendo una lotta intestina tra i residenti dei quartieri centrali e i tanti turisti che affollano Airbnb e bed&breakfast.

Per mettere un punto (forse) definitivo, la Giunta comunale ha approvato un documento strategico per tutelare i residenti e determinare una volta per tutte delle soglie di tolleranza oltre le quali gli immobili turistici non potranno più andare.

L’obiettivo è quello di realizzare la variante del Piano Regolatore, e di ridurre l’impatto dell’overtourism sulla residenzialità di quartieri centrali, ormai letteralmente presi d’assalto dai turisti. Diminuendo gli Airbnb infatti, molti immobili torneranno a disposizione dei cittadini napoletani, andando a sanare l’emergenza abitativa in corso. Ancora una volta, quindi, il dito viene puntato contro il sistema degli affitti brevi a scopo turistico.

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Affitti turistici a Napoli

Napoli, Vomero
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Nei quartieri centrali di Napoli, esattamente come accade a Roma, Firenze, Milano, Venezia, Bologna e tantissime altre città in tutto il mondo, ci sono sempre più turisti. Al di là dell’affollamento delle strade, che già di per sé rappresenta un ostacolo alla vivibilità della città, a dar particolarmente fastidio è l’aumento smisurato e incontrollato degli Airbnb nel centro storico. I residenti infatti, reclamano i loro spazi e chiedono a gran voce un limite all’uso turistico degli immobili del centro. La Giunta comunale, nei giorni scorsi, ha finalmente risposto:

“i flussi turistici in città sono cresciuti e rappresentano un valore a cui è seguita un’adeguata programmazione e una conseguente organizzazione della macchina comunale. La manovra urbanistica ha un carattere tempestivo e serve ad evitare gli esiti del turismo già osservati altrove. Nei limiti dell’azione amministrativamente possibile – in assenza ciò di norme nazionali che consentano ai sindaci di governare questo tipo di processi senza incorrere in contenziosi – il provvedimento mira a tutelare la mixité sociale e culturale, il carattere di luogo abitato del centro storico partenopeo, ripreso come elemento essenziale del patrimonio immateriale della città nell’ultima conferenza Unesco”.

La delibera contro l’overtourism

Napoli
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Quella approvata dalla Giunta di Napoli non appare, quindi, come un attacco al turismo in sé e per sé, che viene considerato comunque come una fonte importante di valore, ma all’atto pratico intende contrastare il sovraffollamento di affitti brevi a scopo turistico. L’area interessata dalla manovra, dove la pressione turistica è più elevata, è solo una porzione del sito Unesco, e si limita ai quartieri del centro storico. I principi fondamentali su cui si basa la manovra sono due:

  • la determinazione delle soglie di tolleranza entro cui l’uso turistico può muoversi liberamente;
  • la sub-articolazione della categoria residenziale, in cui rientrano anche gli usi turistici.

Dopo lo svolgimento dei dovuti calcoli, nelle prossime settimane si saprà la percentuale di immobili ad uso turistico consentito nel centro storico rispetto al totale degli immobili residenziali. Con la nuova categorizzazione, chi vuole intraprendere un’attività ricettiva dovrà avviare anche una pratica edilizia e non solo una comunicazione al SUAP. Oltre al CIN, a Napoli ci sarà un ulteriore strumento di controllo delle attività autorizzate e di monitoraggio del fenomeno di overtourism.

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