5 “borghi dei funghi” più belli da visitare nel Sud Italia
Con l’arrivo dell’autunno una delle attività più amate è andare a cercare i funghi. Un’occasione per stare a contatto con la natura, fare escursioni nei boschi, scoprire sentieri e paesaggi. Ecco allora la lista dei borghi più belli del Sud d’Italia dove cercare i funghi.
Migliori “borghi dei funghi” Sud Italia: cosa vedere e cosa fare
I funghi sono uno dei grandi protagonisti della cucina italiana e trovano impiego in molti piatti tipici regionali. E anche se quando pensiamo al Sud d’Italia le prime cose che ci vengono in mente sono il mare e le spiagge, in realtà nella parte meridionale del nostro Paese ci sono molte zone dove i boschi abbondano di questa prelibatezza autunnale.
Dopo questa rapida nota introduttiva, andiamo ora a scoprire nel dettaglio quali sono i borghi dei funghi più belli nel Sud Italia da non perdere assolutamente.
San Felice del Molise – Molise
San Felice del Molise è un bel borgo della provincia di Campobasso in cui si è stabilita una comunità di croati del Molise, una minoranza etno-linguistica. Il paese cominciò a svilupparsi come lo conosciamo oggi agli inizi del XVI secolo ed è ricco, pur nelle sue ridotte dimensione, di molte attrazioni. Il castello ducale seicentesco sorge sulle rovine del castello più antico preesistente e mantiene le fattezze di maniero medievale con tracce dei torrioni agli angoli.
La chiesa di Santa Maria Divina del Castello fu costruita nel 1910 su una parte dei resti del castello e possiede un campanile a torretta. La chiesa di San Felice Papa risale invece al IX secolo come dimostrano alcune epigrafi poste sulla facciata. L’edificio è artisticamente rilevante perché non ha subito influssi barocchi e tardo medievali.
Civitella del Tronto – Abruzzo
Incluso nel club dei Borghi più Belli d’Italia, Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, mantiene il tipico aspetto di borgo medievale che sorge su una collina con case in pietra addossate le une alle altre, porta d’accesso e vicoli lastricati e stretti, tra i quali compare la Ruetta che consente il passaggio a una persona per volta. Le vie strette e in salita conduco alla Fortezza spagnola che svetta in posizione dominante sull’abitato. La Fortezza è una delle più imponenti opere di ingegneria militare del Centro Italia, voluta, nella sua rinascimentale conformazione, nel XVI secolo dal re di Spagna Filippo II d’Asburgo.
Civitella del Tronto è una rinomata località turistica anche per il gran numero di chiese che vi si trovano. Fuori dalle mura, ammantato da misticismo misterioso vi è il quattrocentesco Santuario di Santa Maria dei Lumi, una delle realtà monumentali più famose della provincia per l’arte romanica e la tradizione religiosa. Le altre chiese del borgo hanno quasi tutte origini medievali. Tra le aree naturali della zona da segnalare le Grotte di Sant’Angelo e Salomone, un complesso di grotte ricche di stalattiti e stalagmiti. Nelle vicinanze si trovano anche le suggestive Gole del Salinello.
Vallo della Lucania – Campania
Vallo della Lucania è un comune in provincia di Salerno, sede del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che rappresenta un’area molto ambita per la ricerca dei preziosi tartufi e di numerose specie di funghi. Anche se Vallo della Lucania è situato in una valle circondata da colline, la sua vasta rete escursionistica vi consentirà di raggiungere le cime più alte del Parco dove vi è abbondanza di funghi.
Ma è piacevole rimanere anche a valle, perché il borgo è molto antico e la storia ha lasciato numerose attrazioni da vedere. La settecentesca cattedrale di San Pantaleone, dedicata al santo orientale perché nel X-XI secolo il territorio contava numerosi insediamenti di monaci italo-greci. Conserva molte opere d’arte. Da non perdere anche la bella Piazza Vittorio Emanuele III, la Fontana dei Quattro Leoni, il Museo Diocesano e la Badia di Santa Maria di Pattano, un ex monastero di rito bizantino risalente al X secolo.
Castelsaraceno – Basilicata
Alle pendici del massiccio del Sirino, terra d’elezione lucana per i funghi, Castelsaraceno è un bel borgo a forma di cuore, edificato nel 1031 dai Saraceni. Abbarbicato tra pareti montuose che formano un’eccezionale scenografia, il paese conserva alcuni monumenti molto interessanti come il Palazzo Baronale, l’edificio civile più importante di Castelsaraceno che domina la piazza principale. Risale al XVI secolo. La chiesa dello Spirito Santo, costruita nel 1512, conserva numerose opere d’arte, la chiesa di Sant’Antonio di epoca tardo-rinascimentale è dotata di uno splendido altare barocco.
Tra le bellezze naturalistiche abbiamo la Gola del Racanello, numerosi sentieri che attraversano il territorio montuoso mentre per i più intrepidi c’è il ponte tibetano che, con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza dal suolo, è il più lungo del mondo. In paese è presente anche il Museo della Pastorizia. Tra i piatti tipici, molti dei quali a base di rafano locale, da assaggiare la ‘nzozara, un contorno a base di funghi, peperoni, cipolle e pomodori.
Aritzo – Sardegna
In provincia di Nuoro e nel territorio della Barbagia di Belvì, Aritzo è un buon punto di partenza per andare a cercare il pregiato porcino nero sardo e l’ovulo buono alle pendici del monte Gennargentu. Centro di villeggiatura di montagna sia nella stagione estiva sia in quella invernale, Aritzo fu frequentato fin dal Neolitico, per la presenza sul territorio di una tomba dei giganti e di alcune domus de janas. Da vedere la chiesa cinquecentesca di San Michele Arcangelo, le ex prigioni spagnole del Seicento, dette Sa Bovida, la casa Devilla un complesso architettonico il cui nucleo più antico è del XVII secolo.
E ancora il castello Arangino, fatto costruire nel 1917 in stile neogotico e alcune antiche case del borgo, costruite in scisto e adornate da balconi in legno. In pese è presente il Museo etnografico che ospita migliaia di oggetti della tradizione agro-silvo-pastorale. Nei boschi a ovest del centro abitato si possono percorrere i sentieri che portano al Monumento Naturale Texile di Aritzo, uno dei tacchi più famosi della Sardegna che appare tra gli alberi come un gigantesco fungo di roccia.