5 cose da vedere e da fare ad Acaya, la perla medievale fortificata del Salento

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Se state pensando che il Salento sia solo mare, spiagge e cittadine nel tipico stile barocco leccese, Acaya vi farà cambiare idea. Sì perché questo borgo dell’immediato entroterra pugliese è un piccolo gioiello architettonico e culturale in stile medievale grazie alle sue mura, al castello, ai bastioni. In questa guida scopriremo cosa fare e cosa vedere ad Acaya, frazione del comune di Vernole, in provincia di Lecce.

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Acaya: guida turistica

Acaya è una piccola frazione del comune di Vernole, situata tra Lecce e la costa salentina, dove il tempo sembra di essersi fermato al XVI secolo. Infatti, questo piccolo centro è l’unico esempio di città fortificata del Sud d’Italia, perfettamente conservato nel suo aspetto medievale e tardo rinascimentale. Acaya ricalca gli schemi della città-fortezza e della città-ideale, progettata in funzione difensiva e perfettamente integrata nel paesaggio circostante.

Alla bellezza del suo centro storico, Acaya unisce affascinanti dintorni composti da altre piccole cittadine, un paesaggio arido dove domina la pietra e la vicinanza al magnifico mare del Salento che dista meno di 5 km. Tutti elementi che concorrono a rendere Acaya un luogo ideale per vacanze relax ma con la comodità di raggiungere le spiagge in brevissimo tempo.

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Acaya: la storia

All’inizio della sua storia Acaya si identifica con il feudo di Segine, donato nel 1294 dall’imperatore Carlo II d’Angiò alla nobile famiglia spagnola De Laya, il cui nome, con il trascorrere del tempo, divenne Dell’Acaya. Se nel Medioevo questa terra appariva poco fertile e ospitale, nel Rinascimento il borgo divenne il luogo perfetto dove sperimentare e mettere in pratica il concetto di “città-ideale”.

Nel 1535 Gian Giacomo dell’Acaya, regio ingegnere militare di Carlo V, fortificò il borgo, dotandolo di cinta muraria e fossato, bastioni e baluardi per difendere la vicina Lecce dagli attacchi provenienti dal mare. Con l’occasione Segine prese il nome di Acaya e anche al castello, fatto edificare dal padre Alfonso dell’Acaya nel 1506, venne aggiunto il fossato. Con lo spegnersi della dinastia degli Acaya per il paese iniziò un lungo periodo di decadenza che divenne ancora più grave dopo la devastazione ottomana avvenuta nel 1714.

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Acaya luoghi di interesse ed attrazioni

Nonostante la sua lunga decadenza, Acaya ha saputo mantenere il suo aspetto originario, unendo elementi architettonici medievali a quelli rinascimentali, attraversando indenne lo scorrere dei secoli. Questa città-fortezza con la sua struttura a maglia ortogonale è unica nel suo genere e propone un’offerta turistica che non si esaurisce nel solo centro storico grazie alla presenza della vicina Riserva naturale Le Cesine e altre cittadine dei dintorni dove si respirano le atmosfere più tipiche del Salento.

Dopo questa rapida introduzione, andiamo ora a scoprire più da vicino cosa fare e cosa vedere ad Acaya, le attrazioni e i luoghi d’interesse da non perdere assolutamente.

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Cittadella fortificata – Acaya

Il pittoresco borgo di Acaya presenta un impianto viario a maglia ortogonale con sei strade parallele, tutte della larghezza di 4 metri, uguale distanza di 17 metri e stessa lunghezza. Il centro storico ha una forma quadrangolare ed è delimitato da una possente cinta muraria con tre bastioni angolari. Nelle mura, costruiti con blocchi di pietra leccese, è inglobato il poderoso castello.

L’accesso alla cittadella fortificata avviene attraverso Porta Sant’Oronzo, realizzata nel 1535. Essa conserva ancora, all’interno degli stipiti, gli incassi del portone. La porta reca gli stemmi e le lapidi dei signori dell’antico feudo, gli Acaya, i Vernazza e i De Monti, le insegne imperiali di Carlo V, mentre sulla cima svetta la statua di Sant’Oronzo, scolpita in pietra leccese e fatta realizzare nel 1692 da Andrea Vernazza.

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Castello – Acaya

Il nucleo più antico di Acaya è rappresentato dal suo castello, iniziato a costruire nel 1506 da Alfonso di Acaya. Suo figlio Giangiacomo nel 1535 lo munì di mura, baluardi, bastioni e fossato. Il castello da allora non venne mai modificato, conservando nel tempo il suo stile tipico di rocca rinascimentale.

Durante alcuni scavi nel 2001 è emersa una serie di tombe, fosse comuni e cunicoli con ossa di uomini di età compresa tra i 25 e 30 anni. Sembra che tali sepolture avvennero contemporaneamente. Pertanto è stata avanzata l’ipotesi di una decapitazione di massa da inquadrarsi nelle violente battaglie che nell’XI e XII secolo coinvolsero tale territorio. Oggi il castello è sede di una mostra permanente sugli scavi archeologici di Roca Vecchia e vi si svolgono eventi culturali.

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Chiesa di Santa Maria della Neve – Acaya

La chiesa di Santa Maria della Neve è il luogo di culto principale del paese. Fu rimaneggiata quasi totalmente alla metà dell’Ottocento ma il suo nucleo più antico risale alla fine del XII secolo. Nel 142o, per volere del signore Pietro dell’Acaya, vennero aggiunte decorazioni esterne e la torre campanaria.

La facciata subì rifacimenti in stile neoclassico in occasione del restauro ottocentesco. L’interno è contraddistinto da sei altari laterali. L’altare maggiore reca un raffinato fregio barocco e delle armi dei Vernazza. Del nucleo originario della chiesa rimangono la parte absidale e il campanile in stile tardo-romanico.

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Cosa vedere nei dintorni di Acaya: Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra

Nel vicino paese di Acquarica di Lecce si trova l’interessante Ecomuseo dei Paesaggi di Pietra che si sviluppa attorno all’area archeologica di Pozzo Seccato. In questo sito sono emersi i resti di un piccolo centro fortificato della fine del IV secolo a.C. Si trattava di un insediamento messapico costituito da una grande masseria fortificata e circondata da un possente muro di fortificazione, spesso quattro metri.

All’interno del sito sono stati trovati i resti di un edificio residenziale con vari ambienti come una sala per gli ospiti, una cucina con dispensa. E poi ltri vani dedicati a lavorazioni di tipo artigianale, all’agricoltura e all’allevamento. Al centro spiccano i resti di una torre a due piani che serviva per il controllo del territorio fino al mare che dista meno di 5 chilometri. Un altro grande ambiente era adibito a granaio e deposito per le derrate agricole.

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Escursioni ad Acaya: Riserva Naturale Le Cesine

La Riserva naturale Le Cesine è situata tra Acaya e la costa salentina. Si tratta di un’oasi gestita dal WWF e rappresenta una delle ultime zone paludose e umide che in passato caratterizzavano il paesaggio da Otranto a Brindisi. Nell’oasi vi sono due stagni, il Salapi e Pantano Grande, separati dal mare da una striscia formata da dune sabbiose.

All’interno dei 380 ettari si possono fare escursioni, visitando, oltre alle dune, l’area palustre, i canali di bonifica, il bosco e la macchia mediterranea. L’ingresso alla riserva è sito in località Masseria Cesine lungo la strada provinciale San Cataldo – San Foca. Le visite sono possibili sono con l’accompagnamento delle guide. A sud della riserva è situala la spiaggia delle Cesine, di libero accesso e selvaggia.

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Acaya immagini e foto