Vacanze a Valona: cosa vedere e cosa fare nella città più antica e passionale dell’Albania

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Valona è una delle città più antiche dell’Albania. È anche il porto più vicino all’Italia, tanto che tra i due paesi i rapporti sono stati storicamente sempre molto stretti. In questa guida scoprirete cosa vedere a Valona e cosa fare durante la vostra vacanza.

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Valona Albania: guida turistica ed informazioni

Valona è situata lungo la costa dell’Albania meridionale ed è separata dalla Puglia dal canale d’Otranto. La città è protetta dai monti Ceraunian e da un’ampia baia, chiusa a nord dalla laguna di Narta e a sud dalla penisola di Karaburun, ricoperta di querce. Valona è una della città più antiche dell’Albania, secondo porto del paese dopo Durazzo e la seconda città più popolosa dopo la capitale Tirana. Negli ultimi anni, Valona è divenuta anche un importante centro turistico e balneare grazie alla bellezza della baia, del mare e dei suoi paesaggi.

Il mare è la principale attrazione turistica di Valona ma ci sono molti altri motivi per trascorrere una vacanza in città: monumenti culturali, siti naturali, siti archeologici, musei di particolare pregio. Sebbene non sia ancora perfetta, l’organizzazione turistica si sta sviluppando sempre più nell’offrire moderni servizi e intrattenimenti per rendere più piacevole il soggiorno. Ad esempio sono sorti pub, discoteche, ristoranti e bar nel quartiere balneare di Acqua Fredda, a circa 3 km dal centro cittadino.

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Valona: la storia

La storia di Valona inizia nel VI secolo a.C. quando venne fondata con il nome di Aulona, colonia greca sulla costa illirica. Nel corso dei secoli, grazie alla sua posizione strategica e all’importanza del suo porto, fu conquistata da diversi popoli: romani, bizantini, normanni, veneziani e ottomani. Durante il Medioevo, fu favorito l’insediamento di una comunità ebraica che diede forte impulso alle attività mercantili. Questa comunità si sviluppò ulteriormente accogliendo altri ebrei provenienti da Corfù, da Venezia, Napoli, dalla Francia e dalla penisola iberica.

Tra il XVIII e il XIX secolo gli albanesi presero coscienza degli sviluppi culturali e della loro identità nazionale, tanto da dare origine al movimento chiamato Rinascimento albanese, di cui Valona divenne il centro propulsore. Occupata a più riprese dall’Italia, dopo la Seconda guerra mondiale, Valona fu sottoposta, come il resto dell’Albania, alla dittatura comunista. Con la caduta della Repubblica socialista nel 1991, in Albania si scatenò un forte flusso migratorio, rivolto soprattutto verso l’Italia. Oggi invece, grazie alle nuove possibilità offerte dal turismo, si assite ad un fenomeno di ritorno in patria.

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Valona: come arrivare dall’Italia

Per arrivare a Valona dall’Italia il mezzo di trasporto più utilizzato e più economico è il traghetto. I traghetti per Valona partono da Brindisi ma, recentemente è stata istituita una nuova rotta in partenza da Bari, attiva solo nella stagione balneare. I traghetti Brindisi-Valona, invece, offrono partenze tutto l’anno, fino a 13 volte a settimana (con frequenza massima in estate). La traversata dura tra le 6 e le 7 ore. C’è la possibilità d’imbarcare la propria auto, moto, biciclette o camper. Il porto di Valona è situato a soli 5 km dal centro città, facilmente raggiungibile con taxi o autobus.

Se invece volete scegliere di arrivare a Valona con l’aereo è buona cosa sapere che l’aeroporto internazionale della città è in fase di costruzione e la sua operatività è prevista per il 2025. Per arrivare in aereo occorre prenotare un volo per Tirana e da qui raggiungere Valona con le strade SH7 e SH4 in circa 2 ore.

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Valona attrazioni e luoghi di interesse

Una delle maggiori attrazioni di Valona è la sua ampia baia, delimitata a sud dalla penisola di Karaburun e l’isola di Saseno e a nord dalla laguna di Narta, area naturalistica importantissima per l’alto numero di uccelli acquatici ospitati. Ma Valona offre anche molto altro: antichi castelli, siti archeologici e religiosi, torri di avvistamento, siti storici e culturali legati alla fondazione e all’indipendenza dell’Albania, musei e naturalmente spiagge e grotte.

Dopo questa veloce introduzione, scopriamo ora cosa vedere a Valona, le cose da fare e le attrazioni da non perdere assolutamente.

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Città vecchia e Rruga Justin Godard – Valona

Rruga Perlat Rexhepi conduce ai quartieri della città vecchia di Valona dove si respira un’atmosfera tranquilla, meno turistica e di altri tempi. L’intrico di vicoli e piazzette è caratterizzato dalla presenza di negozi di prodotti tipici e tradizionali come gli arazzi, i pizzi, le ceste in paglia e le ceramiche. Le antiche abitazioni, cuore popolare di Valona, sono state recentemente restaurate e oggi fanno bella mostra nei loro colori pastello.

Tra queste vie riqualificate figura anche Rruga Justin Godard, la via principale della parte vecchia della città. Si tratta di un museo a cielo aperto, caratterizzato da librerie storiche, negozietti e dalle antiche case dalla tipica architettura della Valona vecchia, abitate nel tempo da personaggi importanti albanesi e italiani. La via prende il nome dall’avvocato e politico francese Godard. Egli, oltre ad aver preso parte alla Resistenza durante la Seconda guerra mondiale ed essersi battuto per il miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai, finanziò gli scavi archeologici di Apollonia, antica città della costa di Valona, fondata nel 588 a.C. da coloni greci.

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Monumento all’Indipendenza e Musei – Valona

Il monumento all’Indipendenza si trova nel complesso storico del Museo dell’Indipendenza, alle porte della città vecchia di Valona. Esso sorge maestoso in piazza Flamurit. É un’opera in bronzo, alta di 12 metri, realizzata dagli scultori Mumtaz Dhrami, Kristaq Rama e Shaban Haderi. Celebra la forza e l’impegno del popolo albanese nell’aver ottenuto l’indipendenza. Il monumento fu posto nella piazza nel 1972 per celebrare i 60 anni della conquista dell’autonomia del paese. Il Museo dell’Indipendenza si trova presso il porto, nel luogo in cui nel 1912 Ismail Qemali proclamò l’indipendenza del paese dall’Impero ottomano. Istituito nel 1936, conserva cimeli, documenti e testimonianze dell’epoca del Rinascimento albanese.

Vicino a piazza Flamurit si trova il Museo di Storia, un’interessante esposizione di reperti archeologici e medievali della città e dei dintorni di Valona. Esso conserva anche la particolare tomba del patriota albanese Avni Rustem, realizzata in piombo e lastre di vetro. Il Museo Etnografico, invece, si trova nella caratteristica Rruga Justin Godard. Vi sono esposti manufatti in metallo e legno, utensili della cultura marinara, tessuti e arazzi, ricami e costumi tradizionali riferibili ad un arco di tempo che va dal XVI al XIX secolo.

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Moschea di Muradie e Kuz Baba – Valona

La Moschea di Muradie è situata nei pressi di piazza Flamurit e rappresenta una importante testimonianza di monumento religioso musulmano. L’edificio è un singolare adattamento alle strutture di una chiesa bizantina preesistente, edificata durante il dominio degli Ottomani. Poi, nel 1537, il celebre architetto Sinān vi aggiunse il minareto. L’interno della sala delle preghiere è riccamente decorato.

Kuz Baba è un colle che dista circa 30 minuti dal Boulevard Ismail Qemali. Sulla sommità si trova un angolo di pace e il tempio bektashi o teque, risalente al Seicento. Da questo belvedere immerso nella natura si gode di un magnifico panorama su Valona fino alla  la penisola di Karaburun. Il nome del templio deriva da quello di padre Kuzum, capo spirituale locale della setta musulmana bektashi. A partire dal Seicento, tale setta fu molto influente in Albania ma finì per essere perseguitata durante l’Impero ottomano.

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Laguna di Narta e Monastero di Zvërnec – Valona

La laguna di Narta rappresenta una delle lagune più estese e importanti dell’Albania. Si trova nella parte nord-occidentale di Valona ed è separata dal mare Adriatico da una sottile fascia costiera, frutto di dune alluvionali. Ha una superficie totale di 42 km2 e ospita la salina di Skoefotina, in quanto le sue acque provengono dal mare e sono salate. Di particolare interesse da visitare sono le dune che si trovano nella parte occidentale dell’area. Quasi tutti gli uccelli acquatici presenti in Albania svernano nella laguna, famosa anche per le sue anatre.

Zvërnec è un’isola posta all’interno della laguna di Narta. È completamente ricoperta da alti pini e cipressi ed è collegata alla terraferma da un suggestivo ponte di legno lungo 270 metri da percorrere a piedi. Il ponte in un punto si biforca, portando a una piattaforma di legno. L’isoletta attrae i turisti, oltre che per i magnifici paesaggi, anche per il monastero bizantino di santa Maria di Zvërnec del XIII-XIV secolo, ben conservato. Sappiamo che il monastero possedeva una ricchissima biblioteca. L’ultimo monaco abbandonò l’eremo nel 1967, quando la dittatura comunista chiuse gli edifici religiosi e utilizzò l’isola di Zvërnec come esilio per gli dissidenti.

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Castello di Kanina e Castello di Gjon Bocari – Valona

A 6 km a sud di Valona si trova il castello di Kanina, menzionato fin dal IV secolo, quando divenne una città fortificata con mura quadrangolari. Tuttavia, il castello risale almeno al III secolo e sappiamo che nel VI secolo fu ricostruito dall’imperatore Giustiniano I e nei secoli successivi subì altre modifiche a opera dei veneziani e dei turchi. L’edificio si erge su una collina da cui si gode una bellissima vista su Valona e la sua baia. Originariamente dotato di 14 splendide torri, oggi rimangono solo alcune parti.

Il castello di Gjon Bocari si trova nei pressi di Tragjas, villaggio a sud di Valona. Fu costruito nel XVII secolo per volere dei Boçari, una delle principali famiglie albanesi di Tragjas. Dotato di poderose mura di 5,5 metri di altezza e 1,50 metri di spessore, alle estremità settentrionale e meridionale conserva due torri esagonali. Il castello sorge su una collina da cui la vista spazia sulla pianura di Dukati, Tragjas e sul mare della baia di Valona.

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Escursioni a Valona: Penisola di Karaburun e Isola di Sazan

La penisola di Karaburun è la parte terminale della baia di Valona ed è circondata dal mar Adriatico e dal mar Ionio. Importante luogo naturalistico, sottoposto alla tutela del Parco omonimo, il territorio della penisola è soggetto al fenomeno del carsismo. Le grotte formatesi sono state sfruttate fin dall’antichità come cave di marmo. Il carsismo ha determinato l’assenza di acqua potabile e questo spiega perché la penisola sia sempre stata disabitata. La sua costa è ricchissima di grotte e magnifiche spiagge e numerosi sentieri si snodano lungo il promontorio.

L’isola di Sazan è situata nel canale d’Otranto, è disabitata e,  insieme alla penisola di Karaburun, fa parte del parco nazionale di Karaburun-Sazan. Conosciuta dagli antichi greci e romani, durante la Prima guerra mondiale fu occupata dall’Italia per la sua posizione strategica. Da sempre luogo militare segreto, solo nel 2015 l’isola è stata aperta al pubblico. É raggiungibile con barche che partono dal porto di Valona e che portano i turisti alla scoperta dei bunker e delle gallerie militari presenti in tutto l’isolotto.

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Antiche città di Orikum e Tragjas – Valona

All’estremità meridionale della baia di Valona sorgono i resti dell’antica città di Orikum, importante centro del VII-VI secolo a.C. che fungeva da porto principale della regione di Valona. Fondata da coloni greci, oggi l’area è Parco Archeologico per l’enorme quantità di ritrovamenti portati alla luce. Ad esempio si conserva un gran numero di anfore per il trasporto di olio e vino, a testimonianza della prosperità commerciale trainata dal porto che assicurava una florida economia per tutto il distretto di Valona. Orikum è menzionata come teatro di guerra con i romani durante le guerre civili, essendo stata la prima colonia conquistata da Cesare.

L’antico villaggio di Tragjas sorge nelle vicinanze di Orikum. Si tratta di un paese fondato dalle tribù illiriche nel IV secolo a.C. Dato alle fiamme tre volte e completamente distrutto durante la Seconda guerra mondiale, oggi la parte antica di Tragjas è un abbandonato museo a cielo aperto, disabitato da quasi 80 anni. Tuttavia, si distinguono ancora gli elementi costitutivi del borgo: la strada che attraversa il paese e i ruderi di antiche abitazioni.

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