Vacanze low cost a Saranda: cosa vedere e cosa fare nella “Regina della Riviera Albanese”

Autore:
Sara Perazzo
  • Dott. Storia Medioevale

Saranda, città della costa ionica dell’Albania del Sud, solo recentemente è stata scoperta dal turismo per le sue bellezze naturali e i monumenti storici che si trovano in centro e nei dintorni. Mare azzurro e spiagge da sogno completano il quadro per una vacanza tutta da vivere e da scoprire.

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Saranda Albania: informazioni e turismo

Saranda è conosciuta come la “Città dei 40 Santi” perché il suo nome deriva dal monastero bizantino degli Agioi Saranda, che significa, appunto, dei “Quaranta Santi”, in onore dei Quaranta Martiri di Sebaste. A causa dell’influenza veneziana sul suo territorio, nelle mappe occidentali, Saranda è stata spesso indicata con il nome italiano di Santi Quaranta. Nella Seconda guerra mondiale, durante l’occupazione italiana del paese, Benito Mussolini cambiò il nome in Porto Edda, in onore di sua figlia, Edda Ciano Mussolini.

La città si estende davanti all’isola di Corfù e si sviluppa attorno al suo golfo a ferro di cavallo, caratterizzato da acque azzurre e cristalline. Il lungomare è ricco di spiagge e vi si affacciano moderne palazzine, convertite in hotel e case vacanza. Alle spalle, le colline ricoperte di uliveti e campi coltivati rendono Saranda un centro agricolo di eccellenza. Mare, natura, intrattenimenti e moderni servizi, fanno della città una delle mete ideali per trascorrere una vacanza all’insegna della scoperta dell’anima dell’Albania meridionale e delle sue influenze greche.

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Saranda: come arrivare

Durante la stagione balneare, a partire dal mese di luglio, per arrivare a Saranda è disponibile un servizio diretto di traghetti dal porto di Bari, che permette di raggiungere il porto di Saranda con una traversata di 11 ore. I traghetti di andata e ritorno non sono disponibili tutti i giorni ma solo in determinate date della settimana. Se questa soluzione non vi soddisfa, potete considerare di prendere l’aereo.

In questo caso occorre prenotare l’aereo per Corfù, che offre ottimi collegamenti con l’Italia. Dall’aeroporto si raggiunge il porto di Corfù in soli 10 minuti in taxi per imbarcarsi sul traghetto per Saranda. Arrivati in città, avrete numerose possibilità per noleggiare un’auto. Se non volete rinunciare alla vostra auto e desiderate imbarcarla sul traghetto, da Venezia, Ancona, Bari e Brindisi partono i traghetti per Igoumenitsa, città greca che dista 65 km da Saranda, tramite le strade E92, poi SH97 e SH98.

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Saranda: la storia

Abbiamo già visto come il nome della città abbia una chiara influenza greca. Infatti, la zona di Saranda, fino all’età antica, fece parte dell’area ellenica. Ai tempi di Cicerone, Saranda era un importante luogo di transito che collegava l’Epiro con l’Italia. Saranda, allora chiamata Onchesmos, era sede della prima sinagoga dell’Albania, edificata nel V secolo d.C. dai discendenti di quegli ebrei che arrivarono sulle coste dell’Albania nel 70 d.C. La sinagoga di Onchesmos fu sostituita da una chiesa cristiana nel VI secolo.

Nel 551 d.C. la città subì i saccheggi da parte degli Ostrogoti e divenne meta delle incursioni piratesche delle navi dei barbari del Nord Europa. Secondo una cronaca medievale del 1191 l’insediamento fu abbandonato e, da quel momento, l’antico nome di Anchiasmos non comparve più nelle fonti scritte. Appare invece il nome della vicina chiesa basilicale ortodossa di Agioi Saranta, dei Quaranta Santi, eretta nel VI secolo, a circa 1 km di distanza dalla città moderna.

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Saranda: attrazioni e luoghi di interesse

Saranda e i suoi dintorni sono ricchi di attrazioni naturalistiche differenti: montagne, fiumi e laghi, sorgenti e spiagge, piantagioni di agrumi, uliveti e vigneti, pascoli e boschi. A ciò si aggiunge il fascino di monumenti storici, castelli, monasteri e rovine archeologiche. Saranda non è solo una località di mare popolare, dove trascorrere vacanze economiche, ma anche una città che offre molto in termini di cultura, scoperte e arte.

Dopo questa rapida introduzione, andiamo alla scoperta di cosa vedere a Saranda, le attrazioni e i luoghi d’interesse imperdibili.

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Porto e Lungomare – Saranda

Una volta arrivati in città, una delle prime cose da fare a Saranda è una passeggiata nei dintorni del porto e sul lungomare. Qui si concentrano i bar, i ristoranti, i negozi di souvenir e i locali notturni. A differenza delle altre località balneari della costa meridionale dell’Albania, Saranda offre molti più intrattenimenti e la movida non ha nulla da invidiare a quella delle note località turistiche della vicina Grecia.

Il lungomare è stato recentemente riqualificato per offrire una nuova passeggiata e appartati porticcioli dove sostare, ammirando il tramonto e il mare. Nei pressi del porto e dietro alla spiaggia di Saranda si trovano i resti della cisterna romana, conservati presso il primo piano dell’hotel Republika.

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Foto: Abenteuer Albanien

Resti della Sinagoga – Saranda

Oltre la cisterna romana, in pieno centro, si incontrano i resti dell’antica sinagoga di Saranda, risalente al IV-V secolo d.C. Durante gli scavi per la costruzione del Palazzo della Cultura, a una profondità di oltre 1 metro, sono state scoperte tracce di un mosaico. Dopo sistematici scavi sono state portate alla luce altre parti dell’edificio. Dagli studi è emerso che la sinagoga venne convertita in chiesa nel VI secolo d.C. ma fu in seguito distrutta da un terremoto.

Oggi si conservano i resti dei muri perimetrali e gli splendidi mosaici, alcuni con simboli ebraici. I mosaici, tuttavia, sono stati danneggiati da infiltrazioni d’acqua e da successivi interventi dell’uomo. Per preservarli al meglio, ora sono ricoperti da uno strato di sabbia. All’interno delle rovine si possono ammirare solo le loro riproduzioni.

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Monastero dei Quaranta Santi – Saranda

Il monastero dei Quaranti Santi si trova nella parte orientale di Saranda e domina la città dall’alto del suo colle. Si tratta dell’edificio che ha dato il nome alla città. Esso è intitolato ai Quaranta martiri di Sebaste, un gruppo di soldati romani della Legio XII Fulminata che subirono il martirio per la fede cristiana nel 320, vicino alla città turca di Sebaste. Il complesso fu pesantemente bombardato durante la Seconda guerra mondiale e oggi si conservano le affascinanti rovine, gli affreschi della cripta e gli archi.

La chiesa è composta dalla navata centrale ma, all’interno, sono rimaste due file di colonne a indicare che si trattava di una basilica a tre navate. A est delle mura si trovano i resti di una torre. Si arriva al monastero dei Quaranta Santi con la strada, per buona parte sterrata, che parte dal quartiere Qafë Gjashtë. A piedi ci si impiega oltre un’ora.

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Castello di Lekursi e Castello di Onhezmi – Saranda

Il castello di Lekursi si trova sul colle che domina tutta la baia di Saranda e da cui si gode un magnifico panorama fino al lago di Butrinto. L’edificio fu realizzato nel 1537 quando Solimano il Magnifico attaccò Corfù e si rese necessario proteggere Saranda. Attorno al castello si sviluppò un villaggio, ma l’intero complesso fu abbandonato negli ultimi decenni dell’Ottocento. L’edificio è stato recuperato e convertito in ristorante.

Il castello di Onhezmi è situato in una baia del lungomare, vicino al porto. Attualmente rimangono solo le rovine della porta di accesso. Il termine “Onhezmi” apparve per la prima volta nelle fonti scritte nel XV secolo. Tuttavia, già nel I secolo a.C. il sito venne descritto da Strabone e da Dionigi di Alicarnasso e due secoli dopo da Tolomeo. Solo in seguito, gli studiosi hanno messo in relazione i testi di Strabone e di Dionigi di Alicarnasso con le menzioni di “Onhezmi” e le hanno identificate con i resti emersi sul lungomare.

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Musei – Saranda

Il Museo Etnografico di Saranda si trova nei pressi della spiaggia del centro cittadino. Si tratta di un piccolo ambiente espositivo che raccoglie interessanti collezioni di fotografie dell’epoca comunista e immagini dei primi anni del XX secolo che illustrano i cambiamenti della città nel tempo.

In rruga Flamurit, nei pressi del Museo Etnografico, si trova il Museo Archeologico, costituito da una sola stanza. All’interno conserva un grande mosaico pavimentale risalente al VI secolo d.C. Questo mosaico venne alla luce negli anni ’60, durante alcuni lavori di rifacimento del vecchio ufficio postale e rappresenta figure geometriche e animali. Pochi muri in pietra delimitano il mosaico negli angoli e ancora oggi non è chiara la collocazione e la funzione dell’edificio che doveva contenere questo pavimento decorato.

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Cosa vedere nei dintorni di Saranda: Argirocastro e Sorgente Blue Eye – Saranda

A 55 km in direzione nord-ovest da Saranda, si trova Agirocastro, una delle più antiche città albanesi. Il suo nome significa “fortezza argentata”. La parte antica è la testimonianza della sovrapposizione e del mix delle culture greca, romana, bizantina, turca e albanese ed è inclusa tra i patrimoni UNESCO dell’umanità. Da visitare il castello con la cittadella, databili al XII secolo, il Museo Nazionale delle Armi, il Museo Etnografico, le case storiche e i quartieri tradizionali. Nel centro storico, oltre gli edifici di stile ottomano, si trovano anche palazzine in stile italiano d’inizio Novecento.

A soli 30 minuti in auto da Saranda, nei monti Mali i Gjerë, si trova la suggestiva la sorgente di origine carsica Blue Eye. Il sito è stato dichiarato monumento naturale anche per la bellezza della vegetazione circostante, caratterizzata da boschi di querce e aceri. Blue Eye è una sorgente di acqua dolce e si stima che abbia una profondità di oltre cinquanta metri. Dalla profondità del buco carsico l’acqua assume un vivo colore azzurro quando è colpita dai raggi del sole.

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