Visitare La Valletta: cosa vedere e cosa fare nella “Città Umilissima” dell’isola di Malta
Città d’arte ricchissima di attrazioni che derivano dalla sua antica storia e che le hanno fatto meritare l’ingresso nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO, la capitale di Malta sorge sul mare tra due affascinanti insenature. In questa guida scopriremo cosa fare e cosa vedere a La Valletta.

- La Valletta: guida turistica
- La Valletta: storia
- La Valletta: attrazioni e luoghi di interesse
- Concattedrale di San Giovanni – La Valletta
- Le altre chiese – La Valletta
- Palazzo del Gran Maestro – La Valletta
- Forte Sant’Elmo – La Valletta
- Barrakka Gardens – La Valletta
- Porta della Città e Casa Rocca Piccola – La Valletta
- Musei – La Valletta
- Escursioni a La Valletta: Templi di Tarxien e ipogeo di Ħal-Saflieni
- La Valletta immagini e foto
La Valletta: guida turistica
La città di La Valletta si protende su una penisola, circondata da numerose insenature, caratterizzate dagli attracchi per traghetti e crociere e da antichi forti. Su questa penisola sorge il centro storico della città, ricchissimo di monumenti e architetture di ogni stile, da quelle barocche all’Art Nouveau.
Questa opulenza, costituita da ben 320 monumenti racchiusi in poco spazio, ha reso il centro storico di La Valletta Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, a partire dal 1980. Dalla sua lunga storia, La Valletta conserva l’aspetto di città fortificata da mura, protetta da forti e bastioni militari e suddivisa in un reticolato regolare di isolati che sono stati realizzati secondo i principi neoplatonici del Rinascimento.

La Valletta: storia
La fondazione della città sulla penisola dello Sciberras si deve ai Cavalieri Ospitalieri, che, dopo l’assedio di Malta del 1565, si insediarono qui per difendere la Cristianità dall’invasione degli Ottomani. L’ordine decise di darle il nome del loro gran maestro Jean de la Valette e, in latino, venne chiamata Humilissima Civitas Valettae (“L’umilissima città di Valletta”). Ecco perché ancora oggi la città ha l’appellativo di Città Umilissima.
La ricostruzione dopo l’assedio vide impegnati gli ingegneri militari più importanti d’Europa che concepirono e progettarono la città come un’unica creazione tardo-rinascimentale, con pianta a griglia all’interno della mura e la scelta precisa di innalzarvi grandi monumenti. Essendo circondata dal mare, la città non ha potuto espandersi, ma ciò le ha permesso di conservare intatto il suo aspetto come al tempo dei Cavalieri di San Giovanni.

La Valletta: attrazioni e luoghi di interesse
Una vacanza a La Valletta rappresenta dunque l’occasione di fare un viaggio indietro nel tempo. Ma nonostante ciò, la città non è rimasta ferma, anzi ha aggiunto nel tempo monumenti e attrazioni. Così accanto al Barocco, ora possiamo anche ammirare architetture della corrente modernista, dell’Art Nouveau fino a esempi più recenti, come la monumentale Porta della Città di Renzo Piano. La Valletta rappresenta anche la base ideale per andare alla scoperta delle bellissime spiagge dell’isola di Malta.
Dopo questa breve introduzione, ora andiamo a scoprire nel dettaglio cosa vedere a La Valletta, le sue attrazioni e luoghi di interesse da non perdere per nessun motivo.

Concattedrale di San Giovanni – La Valletta
La Concattedrale di San Giovanni è la testimonianza più autentica dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni che vollero innalzarla subito dopo il loro insediamento sulla penisola. Terminata nel 1577, per oltre 200 anni fu la loro chiesa conventuale e oggi rappresenta un mirabile e maestoso esempio di stile Barocco.
Semplice all’esterno, appena si varca la soglia della Concattredale di San Giovanni si è investiti dall’opulenza delle decorazioni, degli affreschi, delle sculture, delle pietre e delle cappelle ivi contenute. Il pavimento è invece formato da una continua sequenza di oltre 400 pietre tombali in marmi policromi. L’iconografia è ricchissima, i soffitti finemente dipinti mentre qua e là si trovano le tombe dei grandi maestri dell’Ordine, così come nella cripta. L’altare maggiore è un capolavoro. Nell’oratorio si può visitare il Museo della Cattedrale.

Le altre chiese – La Valletta
La chiesa di Nostra Signora del Carmelo con la sua cupola domina lo skyline della Valletta provenendo dal mare. Risalente al 1570, conserva una forma ellittica che ricalca il perimetro della sua enorme cupola di 42 metri. Ricostruita in due occasioni, la prima nel 1900 e la seconda nel 1958 dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, oggi conserva numerose opere d’arte.
Coeva è la chiesa di Santa Maria di Gesù, assieme all’adiacente convento dell’Ordine dei frati minori osservanti. Realizzata con un ricco stile barocco, l’interno, anche se non può gareggiare con quello della Concattedrale di San Giovani, è ugualmente meritevole di una visita durante una vacanza a Malta per l’apparato decorativo con maestose cappelle, dipinti e altre importanti opere d’arte.

Palazzo del Gran Maestro – La Valletta
Sitauto in piazza della Repubblica, il Palazzo del Gran Maestro fu voluto dal Gran Maestro Pietro del Monte e i lavori iniziarono nel 1571. Realizzato in modo piuttosto austero, solo successivamente vennero aggiunte decorazioni barocche. Oggi il Palazzo è la sede del Presidente della Repubblica di Malta ma, in parte, è adibito anche a museo visitabile. L’attrazione principale dell’edificio è sicuramente la Sala degli arazzi, dove dieci arazzi rappresentano il nuovo mondo.
Nella Sala delle Armi si trova una collezione di armature, lance, spade e altre armi originali che risalgono all’epoca dei Cavalieri dell’Ordine di Malta. Da vedere anche la sontuosa sala da pranzo, l’elaborata Sala del Trono del trono e l’imponente Sala dell’Ambasciatore.

Forte Sant’Elmo – La Valletta
Il Forte Sant’Elmo chiude la città sull’estrema punta della penisola dello Sciberras. Già all’inizio del Quattrocento qui venne stabilita una guarnigione di guardia alla città e nel 1488 gli aragonesi vi eressero una torre di controllo, intitolandola a Sant’Elmo. Nel 1533 i Cavalieri Ospitalieri, dopo un’incursione dei Turchi, decisero di ergervi una vera fortezza.
Progettato da architetti italiani, il forte fu costruito a stella e fu terminato pochi mesi prima dell’assedio ottomano del 1565. In quell’occasione, il forte resistette per ben 28 giorni. Quando fu espugnato, tutti i resistenti vennero massacrati e solo in 9 riuscirono a salvarsi nuotando fino al dirimpettaio Forte Sant’Angelo. Fu allora che il Gran maestro Jean de la Valette decise di dar vita alla città sulla penisola. Il Forte Sant’elmo fu ricostruito e inglobato nelle mura della città. Oggi ospita il National War Museum. Nel 1978 vi è stato girato parte del famoso film Fuga di mezzanotte.

Barrakka Gardens – La Valletta
I Barakka Gardens, suddivisi in Lower e Upper, sono dei giardini e un punto panoramico da cui ammirare la città, il mare e i porti. Nei Lower Barrakka Gardens si trova il monumento neoclassico dedicato ad Alexander Ball, ufficiale della marina britannica, inviato a Malta per aiutare l’esercito maltese durante l’assedio francese del 1798.
Gli Upper Barrakka Gardens sono situati alla sommità del bastione di San Pietro e Paolo, al di sopra dei cannoni di Saluting Battery, che ogni giorno sparano a salve alle ore 12 e 16. Questi giardini furono creati per il tempo libero dei Cavalieri Ospitalieri di lingua italiana ma, dopo l’assedio francese, furono resi fruibili a tutta la cittadinanza. Sono abbelliti da numerosi monumenti e memoriali e dalla serie di archi costruiti nella metà del Seicento.

Porta della Città e Casa Rocca Piccola – La Valletta
Porta della Città è un monumentale complesso, formato da una coppia di blocchi di pietra inclinati, un’installazione progettata da Renzo Piano come porta di accesso alla città. Oggi rappresenta la quinta porta delle mura, le altre quattro sono tutte della metà del Cinquecento. Prima e dopo la Porta della Città vi sono la piazza con la fontana del Tritone e la piazza del Parlamento, monto animata la sera, con bar e ristoranti.
Nel cuore del centro storico, Casa Rocca Piccola è un delizioso palazzo del XVI secolo, caratterizzato da oltre 50 splendide camere visitabili per conoscere uno spaccato di vita della nobiltà maltese. Eretto nel 1580, fu una delle prime case nobiliari della città di La Valletta. Le sontuose stanze conservano mobili d’epoca, argenteria e dipinti raccolti dalla famiglia proprietaria negli ultimi 400 anni.

Musei – La Valletta
Città d’arte per eccellenza, a La Valletta non mancano importanti musei. Il Museo Nazionale d’Archeologia è ospitato nell’Auberge de Provence, palazzo manierista costruito nel 1570 per ospitare i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di lingua provenzale. Espone reperti preistorici suddivisi nelle Sala del Neolitico Antico e nelle Sale dell’epoca dei templi.
Il Museo nazionale di belle arti si trova nell’Auberge d’Italie, edificato alla fine del XVI secolo per ospitare i Cavalieri Ospitalieri di lingua italiana. All’interno si trovano numerosi dipinti dei principali artisti barocchi europei, mappe antiche e la più grande collezione di opere di Mattia Preti, cavaliere italiano dell’Ordine di Malta, uno dei principali protagonisti della decorazione della Concattedrale di San Giovanni.

Escursioni a La Valletta: Templi di Tarxien e ipogeo di Ħal-Saflieni
I templi di Tarxien si trovano a sud di La Valletta, raggiungibili in una ventina di minuti in auto o con gli autobus. Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1992, rappresentano uno degli esempi meglio conservati di templi megalitici, quei monumentali edifici che caratterizzarono il periodo storico maltese dell’”Età dei Templi” (3600-2500 a. C.). In totale, dagli scavi sono emerse le grandiose strutture e rovine di quattro templi.
A poca distanza dai templi di Tarxien, si trova l’ipogeo di Ħal-Saflieni, un santuario-necropoli sotterraneo. Si ritiene che sia unico esempio di tempio preistorico sotterraneo al mondo e fu scavato tra il 3600 a.C. circa e il 2500 a.C. Anch’esso Patrimonio mondiale UNESCO, presenta stanze e caverne naturali o ampliate dall’uomo, disposte su tre livelli. La maggior parte delle stanze sono decorate o recano resti di affreschi.
