Maremma Toscana in 5 giorni: cosa vedere e spiagge più belle
La Maremma Toscana è un microcosmo perfetto ed il mare, le colline e le montagne si fondono insieme e danno vita a paesaggi unici al mondo tutti da vivere e scoprire.
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Ho approfittato di una settimana di ferie per trascorrere un weekend a Firenze, la mia bellissima città natale, dopodichè ho deciso di fare un tour di 5 giorni della Maremma Toscana, zona mare ovviamente, prima di ritornare a Torino la mia carissima città adottiva.
Prima di illustrarvi le tappe del mio tour mi sento di darvi qualche informazione sulla Maremma Toscana davvero velocissima.
La Maremma Toscana si estende tra Livorno e Grosseto ed è considerata un microcosmo perfetto grazie alla diversità del territorio; mare, colline e montagne si fondono armoniosamente creando qualcosa di davvero incredibile.
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Detto questo, ho lasciato dunque Firenze lo scorso 21 giugno 2021 dirigendomi direttamente a Marina di Grosseto, paese sul litorale tirrenico che mi ispirava tranquillità e semplicità, a differenza delle vicine località di Punta Ala ed altre che mi davano l’idea di vip e prezzi alti.
Il paese si trova ad una decina di km da Castiglione della Pescaia, immerso nella bellissima Pineta di Tombolo che già da sola vale il viaggio.
Appena giunto e posteggiato la macchina ho fatto un giretto per scegliere l’albergo che mi ispirava di più ed ho scelto l’Hotel Ariston 3 stelle che si trova a pochi passi dal mare e in una zona un po’ distante dal centro del paese.
I prezzi non è che fossero così bassi infatti, considerando che non era neanche alta stagione, ho optato per la formula B&B.
La camera e così tutto l’hotel sembravano recentemente ristrutturati, con tv, frigo, cassaforte e condizionatore, bagno e balcone con parziale vista mare.
All’ultimo piano c’era una bellissima terrazza panoramica in cui prendere il sole o leggere, peccato che non ho potuto sfruttarla.
Per quanto riguarda il paese, era sì tranquillo, ma ho potuto notare degli obbrobri di cemento inspiegabilmente costruiti vicino alle spiagge, compreso un enorme edificio che sembrava star per crollare, situato nella pineta.
Un deturpamento assurdo, per farla breve.
Il giorno successivo all’arrivo ho trascorso la mattinata ed il pranzo sulla spiaggia attrezzata collegata all’hotel (costo di ombrellone più lettino circa 8 euro); dava l’impressione di un lido ben attrezzato per i bambini e con un attento servizio di salvataggio.
Nel pomeriggio, dopo un giretto per i negozi del paese tanto per sgranchire le gambe e comprare un bel libro, sono andato con l’auto a Castiglione della Pescaia.
La particolarità di questo paese è una specie di castello o rocca che domina sul canale e le imbarcazioni sottostanti e la pescaia è la foce del fiume che sfocia proprio in quel punto.
Da lassù si gode una bella vista, e sono i carini i vicoletti in salita che si percorrono per raggiungere la sommità.
Si possono vedere di fronte, come del resto anche da Marina di Grosseto, l’Isola del Giglio, l’Isola d’Elba, l’Argentario e l’Isola di Montecristo e se si è fortunati, durante le giornate molto limpide, il panorama arriva addirittura fino alla Corsica.
Io sono stato sfortunato perchè l’afa era tanta.
Dopo avere dato un’occhiata alle bellissime spiagge di Castiglione della Pescaia mangio qualcosina di sfizioso e di poco impegnativo e faccio rientro a Marina di Grosseto.
Il giorno seguente, altra mattinata tra relax e lettura al Lido Miramare e nel pomeriggio sono partito in auto e ho ridisceso la costa passando per Principina a Mare e Grosseto fino a giungere nella zona del Parco dell’Uccellina.
Poiché non avevo il tempo di fare una delle visite guidate o una delle escursioni, mi sono recato in uno dei punti raggiungibili in macchina, che è Marina di Alberese, percorrendo una bella strada che taglia i boschi del parco, alquanto dissestata.
Tutto il percorso, immerso in una natura molto quieta, selvaggia ed incontaminata, ispirava grande fascino ed i monti dell’Uccellina, neri all’orizzonte, anche un ché di misterioso.
Arrivato a Marina di Alberese, mentre posteggiavo mi è passato a fianco un cinghialetto davvero molto carino.
Sceso dall’auto mi sono ritrovato su una grande spiaggia selvaggia, con un odore di mare che arrivava fino all’anima; sparsi sulla riva c’erano dei resti di alberi, ormai diventati tronchi bianchi senza vita, testimonianze di quando il bosco era più esteso.
Insomma, un posto bello, bellissimo che mi ha lasciato più di ogni altro la voglia di tornare ed esplorare quel parco che si butta sul mare. Dopo questa vivificante sosta, sono ripartito e dopo un’oretta circa sono arrivato di fronte all’Argentario, all’altezza della Giannella, che è una delle strade che congiungono la terraferma al monte.
L’ho percorsa, fermandomi un attimo per vedere la spiaggia e la vista della costa toscana e sono arrivata fino a Porto Santo Stefano, uno dei paesi principali dell’Argentario da cui partono i traghetti per l’Isola del Giglio.
Mi sono fermato solo due minuti perché era ormai l’ora del tramonto e avevo parecchi km da fare per tornare a Marina di Grosseto.
Il giovedì 24 giugno ho deciso di ritornare a Torino, risalendo lentamente la costa per vedere altre località.
E così, ripassando per Castiglione ho fatto una tappa alla spiaggia di Rocchette, baia carina ma molto piccola e completamente coperta dagli ombrelloni del lido; la seconda tappa è stata Punta Ala, che è stata una grande delusione, poiché completamente edificata e i boschi adibiti a posteggi.
L’ultima tappa e vera meta della mia giornata, è stata la spiaggia di Cala Violina, situata tra Punta Ala e Follonica.
Provenendo da sud, l’auto si può lasciare in località Pian d’Alma, dove è stato allestito un posteggio custodito a pagamento (circa 4 euro la giornata) e da lì si diparte un bel sentiero ombreggiato nel bosco che in 20 minuti circa porta alla cala e prosegue per raggiungerne altre (per esempio Cala Martina, più rocciosa).
Cala Violina è una bella insenatura di sabbia molto chiara, con un mare cristallino e invitante, la spiaggia è piuttosto stretta ma per fortuna qui non ci sono lidi, né bar o altro.
Nel bosco immediatamente dietro c’è un chiosco che vende hot-dog e cose simili, tra cui, da segnalare, ottime bruschette, il tutto da consumare volendo nei tavoli all’ombra degli alberi, per poi farsi un bel sonnellino.
Dopo questa sosta di autentico relax, sono andato a riprendere la macchina e, ahimè, mi sono diretta alla superstrada per Livorno, terminando così il mio salto nella Maremma Toscana.