La tradizione dei caffè in Italia: da quelli storici ai nuovi aromi di tendenza
Il caffè è parte integrate della quotidianità degli italiani tanto da essere concepito come un aspetto fondamentale dell’identità e cultura del Belpaese. La tradizione dei caffè come luoghi di relax e socialità è molto antica. Scopriamo quali sono i caffè più storici d’Italia e le nuove tendenze del settore.

Secondo i dati di YouGov gli italiani bevono caffè per una questione di gusto e aroma, per concedersi una pausa e ben il 25% considera il caffè come un elemento di socializzazione. Non stupisce allora che in Italia siamo soliti considerare il caffè come un nostro elemento distintivo. Anche se questa bevanda è nata da un incontro di culture.
Il caffè fece la sua comparsa in Europa nel 1570 e precisamente a Venezia. A importarlo fu il medico del console di Venezia in Egitto e da subito iniziò a essere consumato dai nobili per le sue proprietà “benefiche”. Nacquero poi le prime botteghe del caffè frequentate anche dal resto della popolazione. Attraverso questa lunga storia, scopriamo quali sono i migliori caffè storici e le nuove tendenze che si stanno affermando nelle caffetterie d’Italia.
Caffè storici: quali sono in Italia

Il primo caffè come lo concepiamo oggi è stato il caffè Florian di Venezia, in Piazza San Marco, e aprì i battenti il 29 dicembre 1720. Dopo pochi decenni, a Venezia esistevano oltre 200 caffetterie e, dalla città lagunare, questi speciali bar si diffusero nelle altre città italiane come Padova, Torino, Roma, Napoli. I caffè divennero luogo di ritrovo di personaggi di prestigio della scena culturale. In questi locali, infatti, non si beveva solo caffè ma si scriveva, si discuteva e ci si scambiava opinioni. Proprio come avvenne al Gran Caffè Quadri di Venezia, frequentato da Stendhal, Lord Byron, Alexandre Dumas, Wagner, Marcel Proust e Woody Allen. E ancora a Venezia abbiamo la Torrefazione Marchi, luogo di ritrovo dei futuristi, di Mastroianni, Alberto Sordi, Vittorio De Sica e molti altri.
L’Antico Caffè Greco di Via Condotti a Roma fu inaugurato nel 1760 e tra i suoi clienti figurano Giacomo Leopardi, Goethe, Gogol, Henry James, Casanova, Canova, Keats, Andersen, Thomas Mann, Rossini, Liszt, Silvio Pellico, Shelley, Schopenhauer, Mark Twain, Wagner, Joyce, Orson Welles, Ibsen. A Napoli c’è lo storico Gran Caffè Gambrinus che, dal 1860, ha richiamato Oscar Wilde, Gabriele D’annunzio e l’imperatrice Sissi. A Trieste abbiamo dal 1830 il Caffè Tommaseo, il Caffè degli Specchi del 1839 e il Caffè San Marco, aperto nel 1914 luogo d’incontro di irredentisti, Saba, Svevo. A Torino dal 1763 il Caffè Al Bicerin fu frequentato da Alexandre Dumas e Camillo Benso Conte di Cavour. Nell’ottocentesco Caffè Mulassano nacque il tramezzino nel 1926. Il Caffè Fiorio, inaugurato nel 1780, fu molto amato da Nietzsche. Sempre in Piemonte, il Caffè Arione di Cuneo, aperto nel 1923, è stato l’inventore dei Cuneesi al rhum. A Firenze, il Caffè Le Giubbe Rosse figura dal 1897 come un importante ritrovo di artisti e letterati.
I nuovi caffè: dall’esotico di Firenze alla tradizione di Milano
Ditta Artigianale, la prima linea italiana di caffetterie dedicata al consumo consapevole di caffè e microroastery, nei giorni scorsi ha portato al salone Pitti Taste di Firenze un nuovo caffè monorigine da record. Si tratta di “Candy Geisha”, una varietà della Colombia, particolarmente apprezzata per le sue note floreali e fruttate e da un prezzo superiore ai 100 euro al chilo.
Un altro brand che sta arricchendo la sua gamma di caffè è Nespresso che però torna alle tradizioni e ai sapori italiani. Milano Intenso edizione limitata 2023 è il nuovo caffè che si ispira alla storia italiana del caffè, caratterizzato dal gusto deciso con note di cereali tostati, cacao e punte speziate. Il caffè e la collezione limited edition di macchine e accessori vedono la collaborazione con Chiara Ferragni con design che ricorda Villa Necchi Campiglio e Palazzo Montedoria di Milano.