Destination duping: la nuova tendenza per combattere l’overtourism

Autore:
Valentina Bumbaca
  • Laurea in Editoria e Scrittura
Tempo di lettura: 4 minuti

Non solo punizioni e biglietti: tra i molti modi che si stanno mettendo in atto per combattere l’overtourism ora c’è anche un trend che sta prendendo piede tra la Gen Z, il destination duping.

Liverpool
Photo by wakeyfan – Pixabay

Ormai di overtourism se ne parla abbondantemente, e ovunque possiamo trovare interventi tesi a combatterlo, più o meno incisivi.

Il turismo di massa, o overtourism, non solo non è per niente sostenibile, ma rende invivibili territori per gli abitanti ma anche per i turisti stessi, e che altrimenti sarebbero meravigliosi e spettacolari.

Nasce così il destination duping: un trend che si sta diffondendo sempre più soprattutto tra la Generazione Z, e che invita a scegliere mete alternative e meno conosciute per vivere esperienze simili a quelle delle destinazioni turistiche più famose e ambite, e che attirano, per l’appunto, il turismo di massa.

Tra il positivo e il negativo dell’overtourism

Folla
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La chiusura dei confini imposta dall’emergenza sanitaria del Covid 19 è, ormai, un ricordo sbiadito. Infatti nel dopo pandemia sono stati evidenziati dati che parlano dell’88% (1,3 miliardi) di arrivi internazionali in più rispetto ai livelli pre-pandemici (fonte Organizzazione mondiale del turismo).

In concreto questi dati si traducono con le destinazioni popolari che vengono prese d’assalto, diventando sempre più affollate; le conseguenze sono che, da una parte, diventa più difficile godersi le vacanze, dall’altra comporta un maggior impatto sull’ambiente.

Se da un lato questa non può che essere una buona notizia, perché quello turistico è un settore che nel 2023 ha dato un contributo di 3.300 miliardi di dollari all’economia, rappresentando circa il 3% del prodotto interno lordo globale, dall’altro l’impatto sulla vita quotidiana lo sa bene chi vive in una città attraversata dalle traiettorie del turismo di massa.

Degli esempi sono il comune di Venezia, che da quest’anno è stato costretto a introdurre un biglietto d’ingresso per i ponti e in alcuni fine settimana, e la città di Barcellona che conta 1,6 milioni di abitanti e 32 milioni di turisti all’anno, nonché porto più affollato in Europa dalle navi da crociera. Tant’è che sui muri degli edifici si moltiplicano le scritte “tourist go home”.

Non c’è nulla di sostenibile, né a livello economico, né sociale né ambientale, nel sottoporre un territorio a una pressione sproporzionata rispetto alle sue dimensioni e alle sue risorse; ecco perché optare per il destination duping vuol dire anche scegliere un turismo più sostenibile.

Il destination dumping

L’idea che vige alla base del destination duping può essere riassunta così: perché prenotare con mesi di anticipo un volo per Londra, se Liverpool offre decine di musei e gallerie d’arte a ingresso gratuito, un’atmosfera cosmopolita e dinamica e anche i luoghi simbolo della storia dei Beatles?

Destination duping significa evitare le grandi mete del turismo di massa e prediligere destinazioni simili ma, per ora, meno inflazionate.

Il piacere del viaggio si amplia cambiando meta, scegliendo destinazioni magari più piccole ma che offrono la stessa qualità in termini paesaggistici, culturali ed enogastronomici.

Da dove viene il nome? Facile! Dupe in inglese significa copia, duplicato.

Scrollando tra Instagram e TikTok ci si può imbattere quindi in molte mete ‘clone’ che stanno riscuotendo successo soprattutto tra i giovani, più attenti all’ambiente e al portafogli.

Abbiamo già citato Liverpool come ‘clone’ di Londra, ma eccone altre:

  • Paros al posto di Santorini (Grecia)
  • Perth al posto di Sydney (Australia)
  • Palermo (Italia) al posto di Lisbona (Portogallo)
  • Pattaya al posto di Bangkok (Thailandia)
  • Lubiana (Slovenia) al posto di Venezia (Italia)
  • Memphis al posto di Nashville (Tennessee, Stati Uniti)
  • Gand al posto di Bruges (Belgio)
  • l’arcipelago di Palawan (Filippine) al posto delle Maldive
  • Siviglia invece di Madrid (Spagna)
  • Girona invece di Barcellona (Spagna)

Destination duping: immagini e foto