L’incredibile storia della statua della Primavera di Ponte Santa Trinita a Firenze ti lascerà senza parole

L’incredibile storia della statua della Primavera di Ponte Santa Trinita a Firenze ti lascerà senza parole unendo tradizioni e leggende di un luogo particolarmente amato dai turisti e dai cittadini fiorentini.

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La bellezza delle città d’arte è davvero senza tempo, regalando magia e suggestione in ogni scorcio e alcuni luoghi in Italia sono particolarmente iconici per i paesaggi e i monumenti che li rappresentano. Tra questi figura Firenze, tra le mete più amate dai turisti di tutto il mondo e dai viaggiatori italiani che ne approfittano anche solo per un weekend per goderne delle bellezze. Da Ponte Vecchio al Battistero fino al Lungarno al tramonto o gli scorci di Piazzale Michelangelo, ogni angolo sembra appena dipinto o soggetto di una cartolina. Non tutti conoscono la leggende che abbracciano il centro: tra queste la particolare storia della statua della Primavera di Ponte Santa Trinita.

La storia della Statua della Primavera di Ponte Santa Trinita

Firenze è tra le città d’arte per eccellenza con i suoi numerosi e importanti musei, opere d’arte, scorci e costruzioni. Non solo Ponte Vecchio, tra i simboli della città ma anche Ponte Santa Trinita, che prende il nome dalla vicina Chiesa della Santa Trinità, spostandone poi l’accento. E’ particolarmente suggestivo sia alle prime luci dell’alba che con i colori del tramonto, illuminato da sera rifrangendosi nello specchio d’acqua dell’Arno. Per decenni è stato al centro di numerose leggende, come quella legata alla statua della Primavera. Per comprenderne i dettagli bisogna andare indietro nel tempo, precisamente al 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale.

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La sparizione della testa della statua

La costruzione del famoso ponte risale al 1252 ma fu vittima di numerosi crolli e ricostruzioni nell’arco dei secoli. Nel 1608 si registra la versione definitiva con il posizionamento ai lati della struttura delle statue delle quattro stagioni per le nozze di Cosimo II con Maddalena d’Austria. Nel luglio 1944 il nuovo incidente: i tedeschi che fuggivano da Firenze in guerra, per rallentare i collegamenti interrompono le vie di fuga degli Alleati e distruggono anche i ponti. Si salva solo Ponte Vecchio, mentre i danni a Ponte Santa Trinita sono ingenti e le statue sono affondate nell’Arno. Nel 1958 fu nuovamente ricostruito e le statue recuperate dal fondo del fiume: tutte, tranne la testa della Primavera.

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Ph credits Dimitris Kamaras, Wikimedia Commons

La ricerca del pezzo perduto e l’attuale statua

Quella che sembrava una perdita dovuta al passare del tempo e al tragico destino del ponte durante la guerra, si tramutò pian piano in una leggenda con numerose supposizioni folkloristiche sul posizionamento della testa, persino che fu rubata come bottino da un soldato alleato nel 1944. Ci pensò l’imprenditore Giuseppe Fattacci a salvare la statua con la sua azienda, la nota multinazionale di penne di lusso Parker, mettendo una taglia sul suo ritrovamento di 3.000 dollari e un manifesto “wanted” stile Far West.

Il caso divenne di portata internazionale, persino menzionato nel film “Miracolo di Sant’Anna”. Numerosi fiorentini si immersero nell’Arno a caccia della testa perduta, ma solo tre anni dopo fu ritrovata da un renaiolo avvistandola in fondo al fiume. Il fortunato però, ricevette solo la gloria: della ricompensa nessuna traccia poiché fu devoluta anni prima in beneficenza, conquistando una piccola somma simbolica. La Primavera fu così ricongiunta alla sua testa, esposta prima per qualche mese nel Museo di Palazzo Vecchio e adesso assolutamente da ammirare su Ponte Santa Trinita in un itinerario di viaggio a Firenze.

La storia della Statua della Primavera di Ponte Santa Trinita immagini e foto