Tassa di soggiorno in Norvegia: l’ok anche per i crocieristi
A partire dall’estate del 2026 arriverà la tassa di soggiorno in Norvegia, e si richiederà il pagamento anche ai crocieristi. La decisione, che a breve diventerà legge, è stata presa per combattere l’overtourism e migliorare le infrastrutture del Paese. In molti però, si dicono contrari, in virtù del principio di “allermansretter”.
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Da diversi anni la tassa di soggiorno è sul tavolo di discussione dei governi dei Paesi del Nord Europa, che pian piano si stanno arrendendo alla sua introduzione. Nata con lo scopo di aumentare le entrate legate al turismo, il ricavato della tassa di soggiorno serve ad implementare e migliorare le infrastrutture di un dato luogo, e si applica solitamente ai pernottamenti. Dopo anni di confronti e dibattiti, anche la Norvegia ha deciso di dare l’ok alla tassa di soggiorno per tutti i turisti che visiteranno il Paese, anche come strumento di lotta all’overtourism.
La tassa, pare, sarà applicata anche ai crocieristi, ed entrerà in vigore a partire dall’estate 2026. In molti però, si dicono contrari, e lo fanno in virtù del principio diffusissimo nel Nord Europa, chiamato in Norvegia allermansretter. Si tratta del principio di diritto di pubblico accesso, tutelato da una legge del 1957 e che prevede la possibilità di accedere a qualsiasi area naturale, pubblica o privata, per escursioni o attività sportive amatoriali. Cosa cambierà con la tassa di soggiorno?
Tassa di soggiorno in Norvegia

Arriva la tassa di soggiorno anche in Norvegia. Ad annunciarlo è stata la coalizione di centrosinistra, la quale ha sottolineato l’importanza di questa misura per combattere l’overtourism e per migliorare le infrastrutture del Paese. La legge deve ancora essere approvata dallo Storting, il parlamento locale, e si prevede che entrerà in vigore per l’estate del prossimo anno. La tassa di soggiorno, in questo caso come in tutti i precedenti, fa parecchio discutere. Da un lato infatti, si avverte la necessità di regolare l’enorme flusso di turisti che investe il Paese, mentre dall’altro si trova la barriera culturale rappresentata dall’allermansretter.
Questo è un vero e proprio diritto di pubblico accesso, che permette a chiunque di accedere ad aree naturali sia pubbliche che private, per fare escursioni o attività sportive in forma amatoriale. L’allermansretter è tutelato da una legge del 1957, che consente ai norvegesi di sfruttare le immense aree naturali del Paese per trascorrere le vacanze e fare esperienze all’aria aperta in tenda o camper.
Il problema dell’overtourism

L’overtourism, però, è arrivato anche in Norvegia. Nel 2023 il Paese ha accolto 5,6 milioni di visitatori, e nel 2024 i pernottamenti turistici sono stati circa 38 milioni. Gli effetti sulla Norvegia, che conta una popolazione di circa 5,5 milioni di abitanti, sono terribili: alteramento dell’ambiente naturale, usura delle infrastrutture, difficoltà di gestione dei rifiuti da parte della nettezza urbana e strade sempre più congestionate. Soprattutto in determinate aree, come le Isole Lofoten, il turismo di massa sta iniziando a ledere pesantemente lo spettacolo naturale norvegese, ed è tempo di intervenire.
La soluzione del governo, alla fine, è stata quella di fissare la tassa di soggiorno al 3% del costo totale del pernottamento, e saranno i singoli Comuni ad attivarla, in maniera facoltativa, facendo un’esplicita richiesta al governo. La tassa, una volta attivata, sarà a carico sia dei turisti che soggiornano in hotel, che dei crocieristi (causa anche del numero chiuso introdotto a Santorini) che dormono sulle navi attraccate ai porti norvegesi, ma risparmierà i camperisti e chi opta per il campeggio in tenda. I fondi raccolti serviranno a migliorare le infrastrutture locali e a implementare i servizi:
- strade più ampie,
- bagni pubblici,
- cartelli stradali
- parcheggi.