5 “borghi delle castagne” più belli da visitare nel Nord Italia
L’autunno è il momento dell’anno in cui si va per boschi per raccogliere le castagne. L’Italia vanta numerose qualità di castagne che hanno ottenuto il marchio IGP, alcune delle quali si trovano in questa lista di borghi più belli del Nord Italia dove raccogliere le castagne.
Migliori “borghi delle castagne” del Nord Italia: cosa veder e cosa fare
Oltre alle temperature piacevoli e al foliage, un altro motivo per aspettare con gioia l’arrivo dell’autunno sono i gustosi frutti di stagione, primi fra tutti le castagne. Settembre, ottobre e novembre sono i mesi perfetti per organizzare escursioni e gite nei boschi e perché no, fermarsi a raccogliere le castagne che formano tappetti marroni ai piedi dei castagni, i cosiddetti “alberi del pane”.
Dopo questa veloce introduzione, andiamo adesso a scoprire quali sono i borghi più belli del Nord Italia dove raccogliere le castagne, le loro attrazioni e i luoghi di interesse naturalistico da non perdere assolutamente.
Varna – Trentino alto – Adige
Varna è un piccolo comune in provincia di Bolzano, nell’alta valle dell’Isarco. Un luogo ideale per cercare le castagne perché a monte dell’abitato si trovano castagneti con diversi esemplari monumentali. Ma anche restando nel borgo le cose da fare non mancano. A Varna si può visitare la bella chiesa di San Giorgio, risalente almeno all’inizio del Trecento, da cui svetta il campanile neogotico in blocchi di granito. A soli due chilometri dal borgo, ci si può recare a visitare il lago di Varna e la sua area naturale protetta.
Nei dintorni di Varna da non perdere l’abbazia agostiniana di Novacella, una delle più importanti abbazie del nord Italia e dell’Arco Alpino, i resti del Castel Salern, il cui affascinante rudere si trova sopra il paese di Varna in posizione panoramica, gli impianti Kneipp di cura all’aperto, disponibili a chiunque voglia provare l’idroterapia immergendo gli arti nelle acque gelide del torrente Scaleres.
Dronero – Piemonte
Dronero è la patria della Castagna di Cuneo IGP che viene prodotta nei comuni della provincia di Cuneo. Dronero è situato nella bassa Valle Maira su un contrafforte roccioso in posizione panoramica sui monti circostanti. Frequentato dai Celto-Liguri, l’insediamento di Dronero ha origini romane e molte attrazioni testimoni della sua lunga storia. Tra queste spicca il Ponte Vecchio, detto comunemente Ponte del Diavolo, costruito nel 1428 con merli sulle sponde e grandi arcate diseguali.
Tra le eleganti vie del centro storico si apre alla vista la chiesa di SS. Andrea e Ponzio originaria del XII secolo, anche se in seguito rimaneggiata. L’edificio conserva il portale e il fonte battesimale gotici e l’altare barocco di fine Seicento. Molti sono i raffinati palazzi nobiliari, risalenti a un periodo che va dal XV l XVII secolo. Da ricordare anche il Museo Luigi Mallé che fa parte del circuito dei “Castelli Aperti” del Basso Piemonte. Coonserva opere di pittura cinquecentesca e fiamminga, del Settecento e dell’Ottocento, di arte astratta del Novecento, orologi di bronzo e alabastro del secolo scorso, stampe rococò, foto d’epoca, arredi tardo settecenteschi, porcellane di Meißen.
Pederobba – Veneto
Centro dei pregiati Marroni del Monfenera, a Pederobba dal 1970 si svolge a ottobre la “Mostra-Mercato Marroni del Monfenera IGP”. Pederobba è un borgo in provincia di Treviso, sulla riva destra del Piave e ai piedi delle prealpi Bellunesi. Di origine romana, questo comune sparso è un territorio ricco di ville nobiliari di campagna rinascimentali e settecentesche e di chiese medievali.
Interessanti i dintorni naturalistici con l’Oasi Lipu lungo il Piave dove si snoda il Sentiero della Garzaia per avvistare l’avifauna e l’Airone Cenerino. Il Sentiero dei Colli di Onigo invece permette di ammirare ampi panorami sulla valle del Piave e di conoscere i resti delle trincee della Prima Guerra Mondiale, l’Eremo di Sant’Elena, le Mura Bastia e i casali rustici.
Combai – Veneto
Combai è un piccolo borgo, frazione del comune di Miane, in provincia di Treviso. Arroccato ai piedi delle prealpi Bellunesi, Combai è immerso nei castagneti che furono piantati qui nel Medioevo, al posto delle querce originarie, per sfamare la popolazione. Il marrone di Combai ha ottenuto il riconoscimento del marco IGP e dal 1945 si celebra la “Festa dei Marroni di Combai”. Il resto del paesaggio si caratterizza per la presenza di vigneti e grotte naturali.
Da vedere la chiesa di Santo Stefano, le cui prime notizie risalgono al 1395, la Strada de la Fan (“della fame” a causa della penuria alimentare patita nel periodo della sua costruzione), aperta durante la Grande Guerra dagli Austriaci e che risale le pendici delle Prealpi. Da non perdere, infine, il Borgo Colmellere, un piccolo insediamento medievale tradizionale a sudovest del centro, risalente al 950.
Polcenigo – Friuli Venezia Giulia
Polcenigo, in provincia di Pordenone, fa parte del novero dei Borghi più Belli d’Italia. Terra ricca di castagne e di sagre dedicate al frutto autunnale per eccellenza, Polcenigo ha tantissimo da vedere. Nel suo territorio comunale troviamo il Palù di Livenza, un’ampia area paludosa con sito palafitticolo preistorico, patrimonio dell’umanità UNESCO, e la foresta del Cansiglio, con doline e inghiottitoi sparsi in un territorio ricoperto boschi e castagneti rigogliosi.
Sopra il borgo spicca il castello di Polcenigo, che è in realtà una villa veneta edificata nella seconda metà del Settecento sui resti di un fortilizio medievale. Tra le numerose chiese, la chiesa parrocchiale di San Giacomo custodisce un importante patrimonio artistico. Tra i palazzi gentilizi ricordiamo il Palazzo Fullini-Zaia, settecentesco edificio signorile con sale affrescate e decorate a stucco e con originali mascheroni sulla facciata e il Palazzo Salice-Scolari, dimora signorile del XVI secolo con un delizioso giardino all’italiana.