Cosa vedere a Forlì: tour tra testimonianze ed eredità storica dell’epoca romanica e rinascimentale
Nel cuore della Romagna, questa città conserva un patrimonio culturale e artistico eccezionale che deriva dai suoi ben 22 secoli di storia. Secoli che hanno lasciato monumenti e attrazioni affascinanti che ripercorreremo in questa guida dedicata a cosa vedere a Forlì.

- Visitare Forlì: guida turistica
- Forlì: la storia
- Cosa vedere a Forlì: attrazioni e luoghi di interesse
- Abbazia di San Mercuriale – Forlì
- Cattedrale di Santa Croce – Forlì
- Le altre chiese – Forlì
- I palazzi storici – Forlì
- Rocca di Ravaldino – Forlì
- Le mura e le porte – Forlì
- Torre civica – Forlì
- I musei – Forlì
- Escursioni a Forlì: Parco Nazionale Foreste Casentinesi
- Forlì immagini e foto
Visitare Forlì: guida turistica
Città d’arte dalle architetture eclettiche, Forlì è spesso una destinazione sottovalutata dai grandi afflussi turistici. E a torto perché il centro storico vanta numerose attrazioni e monumenti che risalgono a varie epoche della sua lunga storia. Forlì è anche conosciuta come la città di Caterina Sforza, signora di Imola e contessa di Forlì che subì un processo per stregoneria a causa della sua passione per l’alchimia.
Forlì è così un luogo perfetto per un soggiorno: offre cultura, arte, attività per il tempo libero, ottima accoglienza e una grande tradizione enogastronomica, quella della Romagna. Dal punto di vista architettonico convivono più stili andando dal romanico di epoca medievale, al rinascimentale, passando per il neoclassico e un tocco di razionalismo.

Forlì: la storia
In epoca romana Forlì si chiamava Forum Livii e fu probabilmente fondato nel 188 a.C. La città avrebbe dunque ben 22 secoli di storia. Della città romana rimangono poche testimonianze. Molto più consistenti quelle di epoca medievale, durante la quale Forlì godette di ampia autonomia comunale. Attraverso tormentate vicende, il comune si trasformò in signoria grazie al dominio della famiglia Ordelaffi, a cui seguì la sottomissione allo Stato Pontificio nella metà del Trecento.
Il Rinascimento a Forlì fu l’epoca d’oro della sua signora per eccellenza, Caterina Sforza. Il suo regno terminò con la resa a Cesare Borgia intento a espandere i possedimenti papali in Romagna. Lo Stato Pontificio garantì alla città un lungo periodo di pace. Tranne per qualche evento rilevante, come il saccheggio degli Austriaci avvenuto nel 1708, la situazione politica non subì grandi cambiamenti fino all’Unità d’Italia.
Cosa vedere a Forlì: attrazioni e luoghi di interesse
Ma Forlì è ricca non solo di cose da vedere riferibili all’antico passato ma anche a quello più recente. Ad esempio, “Forlì Città del Novecento” è un percorso tematico dedicato alla scoperta dei suoi tesori artistici e architettonici presenti in città dai primi anni del secolo scorso, quando era in voga lo stile razionalista, a cui è dedicato tutto un quartiere che si estende sull’asse Viale della Stazione e Piazzale della Vittoria e la centrale Piazza Saffi.
Dopo questa breve introduzione di presentazione, andiamo adesso a scoprire nel dettaglio cosa fare e cosa vedere a Forlì, le attrazioni e i luoghi di interesse da non perdere per nessun motivo.

Abbazia di San Mercuriale – Forlì
Situata in piazza Aurelio Saffi, nel centro storico, l’Abbazia di San Mercuriale non è solo il simbolo di Forlì, ma anche uno degli emblemi della Romagna. Di impianto romanico-lombardo, questo edificio di culto fu edificato a partire dal 1178 e venne intitolata al primo Vescovo di Forlì. Si tratta di uno straordinario monumento, sovrastato dal campanile in stile lombardo alto oltre 70 metri. La facciata è caratterizzata dalla presenza della lunetta del portale, adornata da un prezioso altorilievo degli inizi XIII secolo che rappresenta probabilmente uno dei primi presepi scolpiti.
L’interno è piuttosto austero ma non mancano le opere d’arte ivi contenute tra cui antiche lunette dipinte ad affresco, l’ovale dipinto raffigurante San Mercuriale, gli affreschi delle cappelle e pale d’altare. Figura anche il monumento funebre di Barbara Manfredi, figlia del signore di Faenza, realizzato nella seconda metà del Quattrocento.

Cattedrale di Santa Croce – Forlì
La cattedrale di Santa Croce è il duomo di Forlì in piazza Ordelaffi. Il suo attuale stile neoclassico deriva dai lavori di rifacimento che seguirono la demolizione della primitiva chiesa romanico gotica, di cui si hanno notizie a partire dal X secolo. Dell’edificio di culto originario rimangono conservati alcuni ambienti.
La cappella-santuario della Madonna del Fuoco è il vero capolavoro del Duomo di Forlì. Fu realizzata alla metà del Seicento e presenta una ricchissima decorazione e nicchie dove figurano eleganti statue. All’interno è conservata la xilografia della Madonna del Fuoco, una delle più antiche esistenti. La tavoletta di legno e carta emerse intatta dall’incendio che colpì nella notte di mercoledì 4 febbraio 1428 una scuola di Forlì dove era esposta. Da segnalare anche la presenza del Crocifisso della Cattedrale, uno dei migliori del suo genere in Italia e datato al XII secolo.

Le altre chiese – Forlì
La Chiesa del Suffragio si affaccia su Piazza Saffi, iniziata nel 1723 e terminata solo negli anni Trenta del Novecento. Nella struttura richiama il più famoso modello berniniano della Chiesa di Santa Maria al Quirinale a Roma. L‘interno è caratterizzato da colonne su cui poggia la bella cupola di fine Settecento, decorata ad affresco.
In via Mazzini ecco l’antica Chiesa del Carmine che risale alla fine del Quattrocento. A colpire l’attenzione nella facciata è il bel portale in pietra d’Istria del XV secolo, originariamente collocato nella porta maggiore della Cattedrale. L’interno conserva il pregevole coro in noce, la cui parte inferiore è quattrocentesca e la meravigliosa struttura architettonica lignea che ospita un organo della metà del ‘700.

I palazzi storici – Forlì
Il Palazzo Comunale, sede del Municipio, risale nella sua parte più antica all’anno Mille, quando si sviluppò attorno all’antichissima torre e poi ingrandito verso il Campo dell’Abate. Nel 1412 divenne la residenza della famiglia degli Ordelaffi. L’attuale aspetto deriva da lavori ottocenteschi e all’interno si trovano sale riccamente affrescate e ricche di trompe-l’oeil. La Torre e Palazzo Numai erano di proprietà delll’antica e potente famiglia ghibellina da cui l’edificio prende il nome. Quella dei Numai è l’unica superstite delle tante torri difensive della città.
Tra cosa vedere a Forlì, ecco il palazzo del Podestà, affacciato su Piazza Aurelio Saffi. Realizzato nella seconda metà del Quattrocento, mostra una facciata in cotto locale con richiami allo stile gotico, mentre gli archi a sesto acuto sono tipici dell’edilizia pubblica in età comunale. Palazzo Albertini è un raffinato edificio quattrocentesco, dall’evidente influenza veneziana nello stile. La facciata presenta mattoni a vista, lesene di ordine corinzio, bifore in sasso d’Istria e una loggia impreziosita da fitte decorazioni.

Rocca di Ravaldino – Forlì
La Rocca di Ravaldino è nota anche come la Rocca di Caterina Sforza. Si tratta di una tipica e suggestiva cittadella fortificata medioevale. Dopo aver subito numerosi lavori e ampliamenti nel corso dei secoli, oggi ospita mostre ed eventi culturali. Nel 1496 Caterina Sforza vi fece costruire in aggiunta una palazzina residenziale, chiamata “Il Paradiso” per il suo sfarzo.
Lungo il lato sud della Rocca è visibile il grande stemma dei Borgia, fatto installare nel punto in cui nel 1500 l’esercito di Cesare Borgia aprì la breccia che gli permise di penetrare all’interno, ponendo fine alla strenua difesa a protezione della città di Caterina Sforza. É possibile visitare, gratuitamente, solo il giardino esterno. L’interno solo in occasione delle mostre che vi sono organizzate.

Le mura e le porte – Forlì
Oggi le mura che cingevano in tripla cinta la città di Forlì sono quasi del tutto scomparse. La prima cinta era di origine altomedievale, la seconda fu un ampliamento effettuato nel corso del 1100, mentre la terza risale al XII secolo, quando la città fu suddivisa in borghi. Di tutto l’impianto difensivo rimane solo una porta, Porta Schiavonia che controllava la strada verso la vicina città di Faenza. Probabilmente fu eretta su una precedente apertura di epoca romana. Si trova a inizio di Corso Garibaldi.

Torre civica – Forlì
Uno dei simboli della città è la sua Torre Civica, svettante sul centro storico. Conosciuta anche Torre del pubblico orologio, è alta 72 metri e si erge alle spalle del Palazzo Comunale. Essa su innalzata sulle rovine di una precedente torre di epoca romana. Ricostruita e consolidata più volte, dopo la sua quasi totale distruzione operata dai tedeschi nel 1944, fu eretta nuovamente quasi come emblema della vita e dello scorrere del tempo che va avanti.

I musei – Forlì
Tra cosa vedere a Forlì non possono mancare i suoi numerosi e interessanti musei. Segnaliamo il Museo di San Domenico, sede della Pinacoteca Civica di Forlì. Conserva, tra le altre opere, tavole di Beato Angelico e l’Ebe, famosa opera di Antonio Canova. Il Museo Civico di Palazzo Romagnoli espone le collezioni civiche del Novecento, tra cui la preziosa Collezione Verzocchi, che verte sul tema del lavoro, olii e incisioni di Giorgio Morandi e sculture di Adolfo Wildt. Casa Museo Villa Saffi fu la residenza di Aurelio Saffi, amico stretto di Giuseppe Mazzini e conserva arredi d’epoca, libri e cimeli anche di Mazzini che soggiornò spesso nella dimora.
Il palazzo Merenda o dell’Antico Ospedale si trova in corso della Repubblica e ospita all’interno la Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi”, il Museo Etnografico “Benedetto Pergoli”, e l’Armeria “Albicini”. Palazzo Gaddi è una suntosa dimora barocca in corso Garibaldi ed è sede del Museo del Risorgimento e del Museo Romagnolo del Teatro. Infine, il Museo storico Dante Foschi espone una collezione di cimeli della Prima guerra mondiale, della guerra d’Etiopia, del periodo ’40-’45 e le opere del pittore Maceo Casadei.

Escursioni a Forlì: Parco Nazionale Foreste Casentinesi
A una cinquantina di chilometri a sud di Forlì si estende il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, lungo il confine tra Emilia Romagna e Toscana. Le sue faggete sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO e l’area è perfetta per ecursioni in natura grazie ai numerosi percorsi tra itinerari per MTB e sentieri ad alta accessibilità, ideali per tutti.
I sentieri permettono di visitare a piedi posti naturali meravigliosi come le Cascate dell’Acquacheta, la Diga di Ridracoli oppure borghi storici come Pietrapazza, Camaldoli e il Sacro Eremo. La rete escursionistica dell’area protetta del Parco Nazionale Foreste Casentinesi si sviluppa per ben 600 km offrendo diversi gradi di difficoltà.
