Emergenza cambiamenti climatici: le 6 città italiane più soggette ad eventi estremi e seriamente a rischio
Alluvioni di ogni genere, fortissime ondate di calore e clima estremo, questi sono alcuni dei fenomeni estremi che hanno colpito l’Italia da Nord a Sud ed in particolare 6 città italiane. Ecco cosa sapere e quali potrebbero essere le soluzioni secondo la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
Cambiamenti climatici cose da sapere
Il discorso che riguarda i repentini cambiamenti climatici è ormai da anni all’ordine del giorno ed è senza alcun dubbio sotto gli occhi di tutti.
Molte volte questo grande problema è soggetto inconsciamente o incoscientemente a minimizzazioni e questa è una cosa gravissima.
Purtroppo il clima in tutto il mondo sta cambiando radicalmente e troppo velocemente, le temperature sono tutte sballate ed è stato incendiato l’impossibile tra foreste e matasse di rifiuti tossici.
Nel 2021 abbiamo assistito ad eventi climatici catastrofici come, giusto per ricordarne qualcuno, l’alluvione in Germania oppure i 50° a Vancouver per non parlare delle straordinarie ondate di calore che hanno investito l’Italia e quasi tutta l’Europa.
Questi, purtroppo, sono segnali evidenti o meglio segnali allarmanti che bisogna fare al più presto qualcosa, tenendo presente che quello che è stato perso non potrà mai più essere recuperato.
Assodato che tutto questo è stato causato dalla “mano dell’uomo”, l’unica domanda da farci è:“A che punto volgiamo arrivare”.
Moltissimi scienziati sono più che convinti che non è più possibile invertire il processo del riscaldamento globale e per garantire più a lungo possibile la presenza umana sul Pianeta Terra bisogna solo cercare di fermare o quantomeno rallentare questo processo e, come abbiamo già detto, il perso non sarà mai più recuperato.
Una volta Arnold Schwarzenegger durante ad un’assemblea riguardante il riscaldamento globale disse semplicissime parole che dovrebbero farci riflettere dino in fondo:“La natura non ha bisogno dell’essere umano ma l’essere umano ha bisogno della natura per sopravvivere”.
Fatta questa breve parentesi che dovrebbe farci capire moltissime cose, altra cosa certa che le generazioni future dovranno convivere con un grandissimo problema, quello del verificarsi, in modo repentino, di eventi atmosferici estremi e proprio per questo che si parla di Emergenza Cambiamenti Climatici.
Quando si parla dell’Emergenza Cambiamenti Climatici si fa riferimento alla tropicalizzazione del Mediterraneo, alle alluvioni, ai mutamenti dell’agricoltura, ai lunghi periodi di siccità, al caldo o al freddo eccessivi, agli somottamenti e tanto altro ancora.
Di questo problema, se ne parla da anni e da anni gli scienziati lo stanno servendo su un piatto d’argento per cercare di contrastarlo, purtroppo inutilmente.
Secondo un’analisi del rischio elaborata dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, sono ben sei le città italiane più soggette ad eventi estremi e sono Milano, Roma, Napoli, Bologna, Venezia e Torino.
Queste 6 città italiane sono e saranno tra le più colpite dall’emergenza cambiamenti climatici infatti le alluvioni lampo e le straordinarie ondate di calore sono destinate a crescere nel futuro causando conseguenze importanti quali, aumento del tasso di mortalità, aumento degli episodi di dissesto idrogeologico ed aggravamento della salute delle persone.
Giusto per rendere l’idea o per “sparare” qualche numero, ovviamente esatto, a Napoli il grande caldo dura mediamente 50 giorni in più rispetto al secolo scorso, a Tornino circa 29 giorni mentre a Venezia rispetto a 150 anni fa il livello dell’acqua relativo è cresciuto di 30 cm ed oltre.
Secondo la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici monitorare bene la situazione e mettere in atto i giusti provvedimenti “sono i più aggiornati e avanzati strumenti per comprendere il rapporto tra città e cambiamenti climatici, dall’analisi della situazione attuale agli scenari futuri, fino alla pianificazione e alla realizzazione di strumenti di adattamento e resilienza per rispondere efficacemente ai rischi presenti e futuri”.