Halloween 2025 in Piemonte: tra leggende, riti e tradizioni da riscoprire
Halloween rappresenta una delle feste autunnali più attese e nelle diverse regioni d’Italia, ci sono intere tradizioni che si tramandano di generazione in generazione: ecco di seguito quali sono i riti di Halloween piemontesi.
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In tutta Italia tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si festeggia il ponte d’Ognissanti e ogni Regione ha delle proprie usanze e delle proprie tradizioni che vengono tramandate per intere generazioni.
In Piemonte Halloween, non rappresenta una semplice festa dalle origini americane, ma un vero e proprio viaggio tra cultura, storia e tradizioni popolari.
Halloween in Piemonte: i 3 riti più sentiti
Se per moltissimi il ponte d’Ognissanti rappresenta un’ottima occasione per riposarsi e ricaricare le energie, per i più appassionati rappresenta un’opportunità per scoprire le tradizioni del nostro territorio.
Sebbene Halloween sia particolarmente conosciuta per essere molto sentita in modo particolare in America, in realtà trova delle radici molto profonde anche nel nostro territorio. In Piemonte i riti sono davvero tantissimi, dai tipici piatti autunnali offerti ai defunti fino ad arrivare alle zucche intagliate per scacciare le presenze maligne.
Il rito delle zucche intagliate

Nonostante l’intaglio delle zucche oggi sia conosciuto per essere molto utilizzato soprattutto in America, secondo alcune ricerche sembra proprio che questa usanza abbia delle origini italiane. Secondo gli antropologi, l’usanza di dare alle zucche una sembianza spaventosa, potrebbe appartenere ad vecchia tradizione contadina il cui scopo non era solo quello di proteggersi dalle negatività ma anche quello di allontanare tutte le presenze maligne.
All’interno delle zucche venivano inseriti lumini e candele che una volta accesi, non solo creavano un’atmosfera misteriosa, ma davano protezione a tutta la famiglia.
Offerte e tavole imbandite per i defunti nel territorio delle Langhe

Nel territorio piemontese delle Langhe, la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre era vista come un momento di unione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Una delle tradizioni più diffuse (soprattutto in epoca storica), prevedeva che la notte di Halloween le tavole venissero imbandite con dei piatti tipici autunnali a base di castagne e legumi il cui scopo era quello di accogliere gli spiriti e donargli un po’ di felicità.
Le famiglie, erano solite lasciare a tavola un posto vuoto in segno di commemorazione per i cari scomparsi nella convinzione che potessero tornare e trovare un momento di conforto e di pace insieme ai loro famigliari.
I piatti non venivano messi soltanto a tavola ma anche sulle finestre e venivano illuminati con dei lumini, in quanto si pensava che in questo modo le anime dei pellegrini potessero trovare più facilmente la strada verso casa. Nonostante nelle città questa usanza non sia più così comune, nei piccoli borghi si continua ad essere tramandata.
Preghiere per le anime in Val d’Ossola
Non solo nelle Langhe, ma anche in Val d’Ossola ci sono una serie di usanze legate alla commemorazione dei defunti. In passato, le famiglie dedicavano moltissimo tempo alla recita del rosario in quanto credevano che in questo modo le anime dei cari defunti potessero andare nell’aldilà in poco tranquillo e sereno.
Ancora oggi in alcuni borghi della valle, questa usanza continua ad essere vissuta attraverso l’accensione di candele e la preghiera in modo da mantenere un forte legame con le anime di coloro che sono passati a miglior vita mantenendo vivo il loro ricordo.